TESTO Commento su Lc 1,39-56
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Visitazione della Beata Vergine Maria (31/05/2025)
Vangelo: Lc 1,39-56

39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
46Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Come vivere questa Parola?
Maria si mette in cammino. Non resta chiusa nel mistero che l'ha appena travolta, ma corre incontro a un'altra donna, Elisabetta. È l'incontro di due madri, ma anche di due storie di fede. In questo abbraccio nasce un canto, il Magnificat, che è un'esplosione di gratitudine e profezia.
Maria non guarda solo a se stessa: il suo cuore è già aperto al mondo. La sua gioia non è privata, è dono condiviso. La sua lode sorge dalla consapevolezza di essere piccola, ma amata, scelta da Dio non perché grande, ma perché umile.
Il Magnificat è il canto dei poveri che sperano, degli ultimi che credono nella giustizia di Dio. È un ribaltamento delle logiche del potere, un annuncio di libertà. Maria diventa voce di tutti coloro che, come lei, si fidano del Dio che "rovescia i potenti dai troni" e "innalza gli umili".
Questa pagina ci invita a metterci in cammino, a uscire da noi stessi per incontrare l'altro, a riconoscere le meraviglie che Dio compie anche nelle nostre vite. Come Maria, anche noi possiamo cantare, anche quando il futuro è incerto, perché Dio è fedele.
Maria, donna del sì, insegnaci a credere come te, a fidarci anche quando non comprendiamo tutto. Rendici attenti agli altri, capaci di metterci in cammino per amare. Che anche dalle nostre labbra sgorghi un canto di lode, perché Dio ha fatto e fa grandi cose in chi si apre a Lui con umiltà.
La voce di un vescovo
"Maria è la donna dell'attesa, ma non dell'inerzia. Appena riceve l'annuncio, si mette in cammino. La fede vera non ci tiene fermi: ci mette in viaggio."
don Tonino Bello
Sr Yarislet Berrìos FMA - yarisletbr@gmail.com