TESTO Commento su Lc 10, 21-28
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Martedì della IV settimana di Pasqua (13/05/2025)
Vangelo: Lc 10,21-28
Come vivere questa Parola?
Il rapporto intimo di conoscenza amorosa che passa tra il Padre e il Figlio viene partecipato ai piccoli: «... hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto». Dio si rivela e si comunica all'uomo che accetta il dono, riempie della sua divinità a colui e colei che si svuota di ogni pretesa di autosufficienza umana. Il Regno che in Gesù si è reso vicino capovolge i valori e le realtà umane, favorendo soprattutto i piccoli, i semplici, i poveri di Dio, cioè chi è convinto della propria pochezza e nullità e si lascia colmare della sapienza di Dio. Questa è una comprensione che non viene per le normali vie umane della scienza, ma viene comunicata direttamente per le vie di amore di Dio. Gli umili e i semplici sono in comunicazione diretta con Dio, essi «vedranno Dio» e trovano in Lui la loro gioia. Questa allegria - che è un tratto tipico della spiritualità salesiana - è frutto del “non cercare soddisfazione né nelle creature né nelle cosi di questo mondo”, come scriveva Maria Domenica in una delle sue lettere (24,4). Certo, questo implica una grande libertà interiore, per cui non dipendiamo dalle lodi e dal biasimo, dal riconoscimento o dalla sua mancanza, ma solo da quello che fa il Signore in noi.
Don Pascual Chaves 13 di maggio 2004)
La parola del un sacerdote Salesiano
«Perché semplice, Maria Domenica Mazzarello cercò solo una cosa: amare Gesù, godere del suo amore e rendere felici coloro che le sono state affidate. Questa è la semplicità evangelica propria dei puri di cuore e che permette vedere Dio.»
Don Pascual Chaves 13 di Maggio 2004
Sr. Cleonice Lourenço - info@sanbiagio.org