TESTO Commento su Mc 16,9-15
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Sabato fra l'Ottava di Pasqua (26/04/2025)
Vangelo: Mc 16,9-15
Come vivere questa Parola?
C'è una bella differenza tra i dubbi e l'incredulità degli undici apostoli dopo la Risurrezione, tanto che Gesù deve rimproverarli, e il coraggio manifestato da Pietro e Giovanni nel testimoniare il Signore Risorto davanti al Sinedrio dopo la Pentecoste: “Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”. Ma il Signore non ha paura di questi dubbi e di questa incredulità e continua a fidarsi di questi amici poco affidabili, perché sa che la loro mente e il loro cuore saranno radicalmente trasformati dallo Spirito Santo tra pochi giorni, a Pentecoste. E quindi ha il coraggio di affidare a queste persone deboli il compito di annunciare il Vangelo ad ogni creatura in tutto il mondo, cominciando da Gerusalemme. Chiediamo anche noi il dono dello Spirito, riconoscendo la nostra debolezza, i nostri dubbi, le nostre incoerenze. Faremo anche noi l'esperienza di avere dentro una grande forza, che ci spinge a testimoniare il Vangelo e a diffonderlo nei luoghi quotidiani che frequentiamo.
Spirito di Dio, che agli inizi della creazione ti libravi sugli abissi dell'universo, in questa Pasqua di risurrezione discendi ancora sulla terra e rinnovala profondamente.
Spirito del Signore Risorto, che ti posasti sugli apostoli nel cenacolo, gonfia di passione e di coraggio per il Vangelo le nostre vite. Liberaci dalla paura di non farcela più e fa' che dal nostro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza, per dire a tutti che Cristo è risorto.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
La voce di un Santo Papa
“All'umanità che talora sembra smarrita e dominata dal potere del male, dell'egoismo e della paura, il Signore risorto offre in dono il Suo Amore che perdona, riconcilia e apre l'animo alla speranza”
S. Giovanni Paolo II
don Giuseppe Roggia SDB - roggiag516@gmail.com