TESTO TUTTO, PROPRIO TUTTO?
padre Ezio Lorenzo Bono Home Page
Sabato della IV settimana di Pasqua (17/05/2025)
Vangelo: Gv 14,7-14
Sarà che Gesù, quando ha detto che qualunque cosa chiederemo, Lui la farà, intendeva proprio qualsiasi cosa? Tutto, proprio tutto? Prima di sbizzarrirci a immaginare richieste assurde, non sorvoliamo su un inciso fondamentale. È vero: Lui farà “qualunque cosa chiederete”... ma ci sfugge spesso quella piccola aggiunta decisiva: “nel nome mio”. Il nome di Gesù non è una formula magica, tipo abracadabra: pluf!... ed ecco che accade. No, chiedere “nel nome di Gesù” significa essere in sintonia profonda con Lui, volere ciò che Lui vuole, amare ciò che Lui ama, desiderare ciò che anche Lui desidera. E quindi non possiamo chiedere - che ne so - “Fammi vincere alla lotteria”, “Fai innamorare di me quella persona”, “Mandami una salute di ferro”... perché queste richieste non sono “nel suo nome”, ma “nel mio”.
Tutto ciò che chiediamo deve nascere dal cuore di Gesù. E allora il nostro impegno sarà fare di tutto per far battere il nostro cuore all'unisono con il suo - fino a identificare i desideri, gli obiettivi, la volontà. Ecco che allora sì, potremo chiedere davvero qualsiasi cosa, e Lui la farà davvero. Perché saranno esattamente le stesse cose che vuole anche Lui.
Qualcuno però potrebbe obiettare: “Ma allora è troppo facile. Se Gesù esaudisce solo quello che già vuole Lui, a che serve chiedere? Non è un'illusione pensare che conti anche il nostro desiderio?”. E invece no. Gesù non ci illude, ci educa, ci prende per mano e ci conduce a far crescere il nostro cuore. Un po' come fanno i genitori: non esaudiscono ogni capriccio, ma sono felici di dire di sì quando un figlio chiede qualcosa di bello, di vero, di buono. E spesso quelle richieste coincidono con ciò che già i genitori desideravano per lui.
La cosa straordinaria sta proprio qui: non solo il figlio riceve ciò che desidera, ma scopre anche di desiderare quella bellezza che in fondo già abitava nel cuore del padre.