TESTO Commento su Matteo 1,16.18-21.24
mons. Vincenzo Paglia Diocesi di Terni
S. Giuseppe (20/03/2006)
Vangelo: Mt 1,16.18-21.24

16Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
18Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa;
Non basta essere giusti. Questa affermazione che pare esagerata è uno degli insegnamenti dell'episodio evangelico narrato da Matteo. L'evangelista sembra voler sottolineare l'irregolarità della nascita di Gesù. Parla di Giuseppe e del dramma, doppiamente grave, che sta vivendo. Come marito tradito, dovrebbe celebrare un divorzio ufficiale (Maria apparirebbe come adultera e, quindi, rifiutata ed emarginata dai parenti e da tutti gli abitanti del villaggio). Ovviamente anche Maria pensò a queste cose quando udì l'annuncio dell'angelo. E, tuttavia, obbedì. Giuseppe, da parte sua, aveva deciso di ripudiare la sua giovane sposa, ma in segreto. Era un gesto di giustizia delicata, si potrebbe dire misericordiosa. Eppure quell'uomo giusto, ancor più delicato della legge, se avesse fatto questo avrebbe compiuto un gesto contro la giustizia più profonda di Dio. C'è infatti un oltre di Dio che l'angelo gli rivela. Giuseppe l'ascolta e comprende quello che sta accadendo attorno a lui e dentro di lui. Diviene così discepolo del Vangelo. E l'angelo continuò: "Tu lo chiamerai Gesù". Giuseppe deve riconoscere e dire chi è quel figlio. Per questo è l'immagine del credente che sa ascoltare e sa prendere con se Gesù. Se ascoltiamo il Vangelo anche noi riusciremo a prendere con noi Gesù come l'amico dei nostri giorni, di tutta la nostra vita.