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TESTO In Gesù tutto si compie con amore

padre Antonio Rungi

III Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (26/01/2025)

Vangelo: Lc 1,1-4; 4,14-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,1-4; 4,14-21

1Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, 2come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, 3così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, 4in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

14Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. 15Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.

16Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. 17Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:

18Lo Spirito del Signore è sopra di me;

per questo mi ha consacrato con l’unzione

e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,

a proclamare ai prigionieri la liberazione

e ai ciechi la vista;

a rimettere in libertà gli oppressi,

19a proclamare l’anno di grazia del Signore.

20Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. 21Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

La terza domenica del tempo ordinario ci propone l'inizio del Vangelo di Luca. L'evangelista motiva perché ha scritto il vangelo rivolgendosi direttamente al suo amico Teofilo. Vuole dire con poche parole che Gesù è l'atteso Messia di Israele e lo fa riportando la prima catechesi che Gesù fa nella sinagoga del suo villaggio, quella Nazareth che colloca geograficamente il Messia, la sua Madre Maria e il suo padre putativo Giuseppe. Era un sabato quando Gesù fa ingresso nella sinagoga, regola di vita per ogni ebreo e appena sale sul posto della lettura gli viene offerta l'opportunità di leggere un testo fella sacra scrittura e gli viene dato il rotolo del profeta Isaia o pergamena. Non è un testo selezionato in precedenza ma gli capita per caso. È il celebre brano dove si parla del Giubileo ovvero dell'anno del Signore che ogni 50 anni veniva celebrato e si mettevano in essere tutte le pratiche per celebrare degnamente l'anno della misericordia. Poche essenziali cose vengono indicate ma tutte importanti: liberazione degli oppressi, aiuto ai miseri e poveri, impegno nel ricercare giustizia e pace. In questo anno giubilare della speranza questo vangelo ci aiuta ad indirizzare il nostro cammino su sentieri veri ed autentici per una degna e proficua celebrazione dell'anno santo della speranza. Gesù che legge il rotolo del profeta Isaia e conclude che tutto quello che sta lì scritto oggi si compie in Lui. Infatti Cristo liberatore e salvatore può giustamente affermare che Lui è la realizzazione delle speranze e promesse messianiche. Un vangelo quello di oggi che ci mette di fronte al grande mistero della salvezza che Gesù di Nazareth porterà a compimento nella sua Pasqua di morte e risurrezione. Il cammino della speranza messianica visibile e concreta in Gesù è un dato certo, non più una promessa ma una certezza. Mettiamoci alla scuola del Maestro e facciamo in modo che ogni parola che esce dalla sua bocca diventi vita e grazia per noi crediamo in Lui e per tutti. Amen.

 

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