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TESTO Tu sei il mio figlio l'amato: in te ho posto il mio compiacimento

don Michele Cerutti

Battesimo del Signore (Anno C) (12/01/2025)

Vangelo: Lc 3,15-16.21-22 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 15poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

21Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Ogni qualvolta entro in una Chiesa la mia visita dopo il Santissimo è il fonte battesimale.

Vivo in Svizzera italiana e molto spesso mi raccolgo in preghiera a Riva San Vitale dove si trova il primo battezzatoio dell'Elvezia.

Ogni volta che mi accosto a questi luoghi sento risuonare le parole che il Vangelo di questa domenica attribuisce al Padre: “Tu sei il mio figlio amato e in te ho posto il mio compiacimento”. Sarà risuonato quel 20 agosto 1972 quando i miei genitori mi hanno portato in Chiesa ad Arona per essere battezzato.

Sarà risuonato in tutti quelli che hanno ricevuto il Battesimo o avranno assistito al rito di iniziazione cristiana, di cui questo sacramento costituisce la porta.

Carissimi, questa espressione ogni volta mi dona un senso di gioia e nello stesso tempo mi incute pentimento per tutte le occasioni sciupate per tenere viva la passione del Padre su di me.

Gioia perché Dio continua a scommettere ogni giorno nella mia vita.
Pentimento perché non sempre sono stato all'altezza.

Gioia pensando a tutti coloro che in questi anni ho impartito il Battesimo.

Pentimento per non essere riuscito a trasmettere in maniera giusta l'entusiasmo del Padre ai genitori e padrini delle creature a cui ho versato l'acqua che le ha introdotte nella vita cristiana.

Quello che la liturgia consegna oggi, con la sua Parola, è proprio la responsabilità di risentire nella nostra vita l'affermazione forte del Vangelo che anche voi avete ricevuto, quando i vostri genitori vi hanno portato al fonte battesimale o che qualcuno riceverà perché deve ancora essere battezzato:

“Tu sei il mio figlio amato e in te ho posto il mio compiacimento”.

Sia questo l'incipit per fare della vostra vita un capolavoro, come affermava, ai giovani di Tor Vergata, Giovanni Paolo II.

Quando le nubi nella nostra esistenza si faranno sempre più fitte e sembra che il sole non abbia a comparire ricordarci che Dio un giorno esatto (sarebbe bello sapere anche quando, andate a spulciare i registri battesimali delle vostre parrocchie) ha detto anche a noi che siamo il figlio o la figlia prediletto o prediletta ci farà bene e vedremo i cieli aprirsi.

 

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