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TESTO Commento su 2Re 5,10

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della III settimana di Quaresima (15/03/2004)

Brano biblico: 2Re 5,10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,24-30

24

Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria.

25

Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese;

26

ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone.

27

C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».

28All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. 29Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Dalla Parola del giorno

Eliseo mandò a Naaman un messaggero per dirgli:"Va', bagnati sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai guarito".

Come vivere questa Parola?

Uomo prode e potente, Naaman, ministro del re di Aram. "Personaggio autorevole", stimato da tutti ma sostanzialmente un po' infelice. Costui infatti era affetto da una forma non grave di lebbra che, pur non escludendolo dalla vita sociale, gli era causa di notevole imbarazzo e disagio.

Amara ironia: la radice del suo nome (n'm), in ebraico, è legata alla gioia e alla bellezza, di cui quest'uomo purtroppo non godeva. Ironia, ma anche preannuncio: infatti su suggerimento di una giovane donna d'Israele, Naaman si recherà dal profeta Eliseo, in Samaria, per chiedere la guarigione, e immergendosi nelle acque del Giordano su ingiunzione dello stesso profeta, non senza aver prima manifestato una certa ritrosia, otterrà la guarigione. Il testo sacro anzi precisa: "la sua carne divenne come la carne di un giovinetto". Guarito dunque. Anzi, di più: ringiovanito!

Sull'effetto di questo 'bagno rituale' è bene soffermarsi un momento per capire come Dio, intervenendo nella nostra storia per redimerla dal di dentro, non si limita a guarire le ferite della nostra umanità intrisa di peccato e segnata dalla morte. Fa di più, molto di più: ci fa diventare "bambini del regno", restituendoci quella bellezza originaria pura inviolata, che nel tempo è stata sfigurata dalla lebbra del peccato. Tutto questo, ad una condizione: abbandonarsi a Lui senza opporre resistenze, immergendosi umilmente nella sua volontà d'amore, come Naaman nelle acque melmose del Giordano, anche quando ai nostri occhi questo tuffo sembra inabissarci nell'oscurità profonda di un'obbedienza faticosa e umanamente impossibile.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, come Naaman, anch'io m'immergerò in un bagno rituale che purifichi le profondità del mio cuore disponendomi ad assumere, in Cristo, il giogo soave di un'obbedienza terapeutica. Sì, terapeutica, perché correggendo le inclinazioni disordinate del cuore, guarisce il mio incedere zoppicante sulle vie dell'amore. Pregherò:

Anche alla radice del mio essere, tu Signore hai posto il seme della gioia e della bellezza. Fatto a tua immagine, rendimi ora bambino del regno, puro e semplice, umile e obbediente, per amore.

La voce di una piccola-grande mistica

Se la tela dipinta da un artista potesse pensare e parlare, certamente non si lamenterebbe di essere toccata e ritoccata dal pennello; non invidierebbe affatto la sorte di questo oggetto, sapendo che non è al pennello, ma all'artista che lo dirige che deve la bellezza di cui è rivestita.
S. Teresa di Lisieux

 

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