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TESTO Commento su Matteo 5,20-26

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della I settimana di Quaresima (05/03/2004)

Vangelo: Mt 5,20-26 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Se presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.

Come vivere questa Parola?

Inserito nel discorso della montagna, questo perentorio invito a non coniugare il culto a Dio con la memoria dei torti ricevuti, dice quanto l'insegnamento di Gesù, il suo vangelo, esprime un enorme salto di qualità rispetto al Primo Testamento. Gesù infatti dice: "Avete udito quel che fu detto agli antichi: non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira contro il proprio fratello sarà sottoposto a giudizio". Il discorso non mira a brandire con più forza la spada del castigo, da parte di Dio. E' invece tale da scandire con energia l'esigenza di una grande "pulizia" in fatto di amore reciproco. E poiché san Giovanni ha scritto: "non ami Dio che non vedi se non ami il fratello che vedi", questa esigenza della massima attenzione a tenere limpida la memoria del cuore nei confronti del fratello, è – in definitiva – attenzione a Dio: una risposta di amore all'infinito suo amarci per primo. Non pare, ma è un fatto che questa Parola risplende come diamante, ma pure come diamante taglia ogni filo anche sottile di rivendicazione personale e di ipocrito acquietare la coscienza con un culto a Dio dissociato dalla fatica di amare. Non dice infatti: se tu hai qualcosa contro qualcuno, riconciliati; ma se l'altro ha qualcosa contro di te. Come a dire: fa' tu il primo passo, non aspettare che sia l'altro a cercare la concordia. Sii tu, sempre, l'iniziativa del volere la pace ad ogni costo perché solo così la tua preghiera sarà accetta a Dio.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò al Signore di effondermi in cuore luce e fuoco di Spirito Santo. Bisogna infatti che la sua luce faccia chiarezza nella memoria del mio cuore perché io non vi lasci allignare pensieri negativi, astiosi ricordi di suscettibilità offesa. E mi occorre la sua forza per fare io il primo passo verso chi mi è ostile.

Signore, io da solo non arrivo a tanto, ma Tu hai detto: "chiedete e otterrete". Sono qui a chiederti la pulizia del cuore, lo sgombro di tutto ciò che non amore. Ottienimelo, Signore!

La voce di un Profeta dei nostri giorni

Più invecchio, più mi convinco che nella vita ci sono due cose essenziali a cui non si può rinunciare: amare e morire.
Abbé Pierre

 

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