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TESTO Commento su Marco 10,13-16

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della VII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (25/02/2006)

Vangelo: Mc 10,13-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Presentarono a Gesù dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio.

Come vivere questa Parola?

Un mirabile importantissimo testo evangelico. Non una scenetta oleografica come a volte vediamo in certi quadri da strapazzo. Anzitutto: l'indignazione di Gesù. Raramente Colui che ha detto d'imparare da Lui che è umile e mite di cuore ha mostrato d'essere indignato, ossia in atteggiamento di forte riprovazione e rifiuto contro qualcosa o qualcuno. Lo ricordiamo indignato nel tempio, quando prese uno staffile per liberare la casa di Dio da coloro che l'avevano trasformata in mercato. Qui non ha sferza in mano, ma s'indigna nei confronti di una profonda incomprensione da parte dei suoi discepoli. Non hanno ancora capito che per entrare nel Regno di Dio (cioè nel modo di pensare e di amare di Gesù) bisogna farsi "piccoli". Che cos'è il bambino? Una creatura che dipende in tutto da chi l'ha messo al mondo. La sua sicurezza sono mamma e papà. Il suo star bene è abbandonarsi nelle loro braccia. L'autosufficienza arrogante non appartiene al suo modo d'essere. Il bambino vive di gratuità. È l'amore, la tenerezza di mamma e papà che lo fanno crescere e sorridere alla vita. Il senso e la gioia di essere cristiani è qui. Si può crescere fino a diventare uomini o donne di grande prestanza e responsabilità ed essere, nel cuore, bambini del Regno. Si tratta di curare a fondo il rapporto personale con Dio-Amore

Oggi, nella mia pausa contemplativa, cerco una posizione di quiete anche fisica e di abbandono. Chiedo allo Spirito Santo di plasmare sempre nuovamente in me il "bambino nascosto nel cuore": questo mio volermi fidare e abbandonare in mano di chi per Amore mi ha creato e salvato; questo intraprendere anche cose grandi ma per Lui e in Lui, senza paura della mia "piccolezza" amata e consegnata a Lui.

Signore, che sei più intimo a me di me stesso, tieni lontano da me ogni presunzione finzione e autosufficienza. Dammi un'anima lieta perché sicura di te "come bimbo svezzato in braccio a sua madre".

La voce di un dottore della Chiesa

Diventiamo anche noi come i fanciulli e siamo come loro privi di malizia. Non vi è infatti altro modo di vedere il cielo.
San Giovanni Crisostomo

 

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