TESTO Lo stupore di Dio davanti a Maria
Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (09/12/2024)
Vangelo: Lc 1,26b-28

26Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
Quanta paura abbiamo a volte nell'utilizzare termini che ci suonano antichi e non attuali e allora cerchiamo adattamenti che cercano di corrispondere a qualcosa di più familiare agli uomini e alle donne di oggi.
Tra queste parole che ci mettono inquietudine c'è quella di Immacolata.
Qualcuno afferma bisogna cercare un altro modo di esprimersi.
Io credo invece che con Immacolata diamo una giusta collocazione alla Madonna.
Questo termine, infatti, che tutti fanno corrispondere alla verginità di Maria ci rimanda, invece, al fatto che Dio ha pensato per lei fin dall'eternità un progetto per cui la resa esente dal peccato originale e ci ha aiutato a comprendere quale vocazione abbiamo perso a causa dei progenitori.
La Madonna diventa quindi per noi il termine di paragone quando passando in rassegna gli effetti del peccato vediamo in lei quello che potevamo essere senza questa macchia.
La liturgia della Parola ci viene in aiuto meditando il racconto di Genesi, in cui si mette in evidenza l'inizio della storia di salvezza, che in questa caduta dei progenitori ha portato inevitabilmente le conseguenze del male nel mondo.
Il brano evangelico utilizza pochi versetti per introdurci a questa solennità. Pochi è vero ma condensano uno stile che è di Dio ovvero quello della delicatezza.
Delicatezza che lascia libertà alla creatura di rispondere all'invito di collaborare al progetto di salvezza.
Quindi prima di volgere lo sguardo sulla Vergine è lei stessa a invitarci a guardare a Dio.
Un Dio che irrompe chiedendo la collaborazione a Maria per portare nel mondo Gesù.
Quante volte lo diciamo che Dio è amore e in questi pochi versetti lo sperimentiamo. La grazia del Padre si comunica in questo cercare condivisione con la creazione che aveva conosciuto il peccato.
Dio utilizza gli angeli per comunicare con gli uomini e le donne e questi messaggeri si rivolgono nei loro messaggi con parole piene di gioia.
Essi portano non solo però l'amore di Dio, ma anche la vera stessa gioia del Creatore perché di Lui respirano la pienezza.
Guardando a questa icona mi immagino l'angelo come inchinato davanti alla Madonna e chiede a lei in quel saluto di non sottrarsi all'impegno che le verrà comunicato.
Il prosieguo lo sappiamo e lo mediteremo tra qualche domenica noi ci limitiamo alla semplicità di questi versetti ed è come se fossimo in attesa di sapere come Maria risponderà.
Ora viviamo nella gratitudine a Dio stesso per averci dato come modello di perfezione Maria e senza vergogna la indichiamo al mondo come Immacolata.
Non ne sdolciniamo la devozione con messaggi e messaggini che rischiano di distoglierci da quello che Lei da sempre offre all'umanità, ovvero, la sua intercessione che è silenziosa, ma che è nello stesso tempo potente perché perfino Dio davanti a Lei si sente disarmato.
Allora veramente buon Avvento nel Cuore di Maria.