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TESTO Commento su Marco 2,18-22

padre Paul Devreux

VIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (26/02/2006)

Vangelo: Mc 2,18-22 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 2,18-22

18I discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da lui e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». 19Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. 20Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. 21Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore.

22E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».

Per aiutarci a capire questo vangelo mettiamolo nel suo contesto.

La predicazione di Gesù in sinagoga "scatena" un fedele che si mette ad urlare, dimostrando che quando Gesù parla, smuove le coscienze. Guarisce la suocera a Pietro, tirandolo fuori da una situazione imbarazzante. Tocca e guarisce il lebbroso, manifestando la sua disponibilità a condividerne la sofferenza e l'emarginazione. Manifesta il suo potere di perdonare i peccati aiutando un paralitico a guarire, corpo e anima. Vi sembra questo un momento adatto per digiunare e piangere? Sarebbe assurdo. Gesù si sta rivelando, i discepoli sono entusiasti, la gente euforica: bisogna fare festa, come chi è invitato a nozze.

I discepoli di Giovanni fanno digiuno perché il loro maestro è in prigione e sono preoccupati. Pregano per lui: è normale.

I farisei desiderano fare un cammino di conversione, per essere pronti nel giorno del Signore, ma per chi sta scoprendo Gesù le cose stanno diversamente perché loro stanno assaporando la novità. Gesù è la novità! E' colui che rilancia la vita dei malati, dei peccatori, dei discepoli di Giovanni che lo stanno seguendo, dei pescatori amareggiati dalle reti vuote: Gesù è la novità che salva, rilanciando la vita del povero, dandogli una nuova opportunità di realizzazione e, toccare con mano questo, è ciò che mi aiuta a credere che potrà anche rilanciare la mia vita quando sarò in difficoltà e anche quando sarò morto. Altrimenti è difficile crederci.

Se c'è una cosa di cui non ci stanchiamo mai e di cui abbiamo sempre bisogno è la novità e soprattutto la novità dello Spirito, perché mi aiuta a credere e ad andare avanti. Questa s'identifica con un cammino d'incontro, di conoscenza e d'innamoramento del Signore, che è anche la salvezza. Più ho la fortuna di vivere questo ora, più riesco a credere che lo vivrò anche dopo la morte.

Per questo oggi v'invito a rileggere con me la prima lettura mettendola in prima persona, come preghiera d'augurio.

Così dice il Signore:
"Ecco, ti attirerò a me, ti condurrò nel deserto
e parlerò al tuo cuore.
Là canterai
come nei giorni della tua giovinezza,
come quando uscisti dal paese d'Egitto.
Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa
nella giustizia e nel diritto,
nella benevolenza e nell'amore,
ti fidanzerò con me nella fedeltà
e tu conoscerai il Signore".

 

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