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TESTO Commento su Matteo 28,1-10

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Veglia Pasquale nella Notte Santa (Anno A) (30/03/2002)

Vangelo: Mt 28,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 28,1-10

1Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. 2Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. 3Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. 4Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. 5L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. 6Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. 7Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».

8Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. 9Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. 10Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

Dalla Parola del giorno

Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie tremarono tramortite. Ma l'Angelo disse alle donne: "Non abbiate paura voi! So che cercate il crocifisso. Non è qui. E' risorto come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: è risuscitato dai morti".

Come vivere questa Parola?

L'evento della risurrezione è tale che, come per la morte di Gesù, avviene uno sconvolgimento cosmico: il terremoto. Le guardie, poste dal sinedrio a custodire il sepolcro, ne sono terrorizzate. Ma l'Angelo non si rivolge a loro, bensì alle donne. E le rassicura con parole tanto consolanti. "Non abbiate paura voi. So che cercate Gesù crocifisso". Sì, è questione di capire che sul cammino di quanti cercano il Signore, la paura non può fare il nido. Il verbo "cercare" nella Bibbia ha una particolare pregnanza. "Si allieti il cuore di chi cerca Dio". E il profeta Amos: "Cercate Dio e vivrete". Cercare Dio infatti equivale a cercare il Vivente, il datore della vita, la vita stessa. Le parole poi dell'Angelo proseguono affermando una realtà chiave del nostro credere e sperare e amare. Quel Gesù che le donne cercano non è più preda della morte, è risorto. Il che significa che, per il suo mistero di morte voluta per amore e di resurrezione realizzata dal Padre nei suoi confronti, "la morte – come dice S. Paolo - è stata ingoiata dalla vittoria".

Oggi vivrò qualche momento di radiosa contemplazione! Mi lascerò inondare dalla luce che splende sul volto di Gesù Risorto. Gli chiederò che dissipi ogni annidarsi di pensieri tristi, di sospetti e sentimenti depressivi, di amarezze, di previsioni pessimistiche, quelle che a volte sono in me. Con l'antichissima sequenza, canterò in cuore: "Cristo, mia speranza, è risorto!". E comunicherò speranza di sguardo, di sorriso, di aiuto a quanti avvicino.

La voce di un profeta del XX secolo

La storia della Passione è il documento che niente può fermare l'Amore. E la Speranza è un amore esultante, l'alleluia dell'Amore. La Speranza non è un sepolcro vuoto: è Lui che vive nel Padre e in ogni creatura che ha fame e sete, ed è ignudo o senza casa, malato o prigioniero. Il fratello è di qua del sepolcro, perché la Speranza cammina oltre il sepolcro.
Primo Mazzolari

 

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