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TESTO Commento su Matteo 26,14-25

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della Settimana Santa (27/03/2002)

Vangelo: Mt 26,14-25 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Signore mi ha dato una lingua da iniziati, perché io sappia indirizzare allo sfiduciato una parola. Ogni mattino fa attento il mio orecchio perché io ascolti come gli iniziati. Il Signore mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro.

Come vivere questa Parola?

Ciò che viene dopo queste parole di Isaia, sono una descrizione profeticamente puntuale di quello che poi, a distanza di secoli, si è avverato nella passione di Cristo: uomo dei dolori, insultato, percosso, flagellato. Ma nelle parole riportate qui, l'accento è messo su una vera e propria iniziazione all'ascolto della Parola di Dio: E' Dio stesso che "fa attento il mio orecchio" – dice il testo. E' Dio stesso che "ha aperto il mio orecchio". Aprire dunque gli spazi interiori, l'orecchio del cuore, è anzitutto compito dello Spirito del Signore che però va invocato. Nel testo si accenna poi anche a quello che deve essere l'atteggiamento di colui che viene "iniziato": non opporre resistenza, non tirarsi indietro. Gesù lo ha fatto con tale docilità al disegno del Padre, che – sostenuto da Lui - ha consumato il suo olocausto d'amore per tutti noi. Ma anche in noi è importante che avvenga questo lasciarci iniziare a una vita spirituale che comporta anzitutto un ascolto interiore, un ascolto di profondità. Solo in questo modo saremo resi capaci di "indirizzare una parola allo sfiduciato"

Oggi realizzerò un più consapevole e prolungato rientro al cuore. Tenendo all'orizzonte Gesù crocifisso e risorto, chiederò di prendere le distanze da tante esteriorità, superficialità, preoccupazioni e affanni. Ch'io sia iniziato all'ascolto da te, Signore! Che la tua Parola mi apra il cuore a un'immensa fiducia nel tuo mistero d'amore, perché di questo tuo amore possa parlare con efficacia a tanti sfiduciati che mi circondano.

La voce di un maestro di spirito

L'ascolto è il centro della preghiera perché l'ascolto è amore: è infatti attesa di Dio, attesa della sua luce, volontà di rispondere a Lui.
Andrea Gasparino

 

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