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TESTO Commento su Os 6,4-6

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della III settimana di Quaresima (09/03/2002)

Brano biblico: Os 6,4-6 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 18,9-14

9Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. 14Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Dalla Parola del giorno

Il vostro amore è come la nube del mattino, come la rugiada che all'alba svanisce. Per questo li ho colpiti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con le parole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce: poiché voglio l'amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti.

Come vivere questa Parola?

Attraverso questa forte Parola del profeta Osea, il Signore ci rende persuasi che dobbiamo guardarci da un amore inconsistente, superficiale e pronto a svanire alla minima difficoltà, come la nube e la rugiada del mattino.

Certamente non è che Dio ci voglia uccidere ma la sua Parola "sorge come la luce" e condanna a un giudizio di morte ciò che in noi è tenebra di formalismo di calcolo di ricerca di plauso e d'ogni appagamento egoico, con apparenza di pietà o di generosità.

Il Signore, a ogni formalità funzionalismo efficientismo e cerebralismo verniciati di spirito di sacrificio oppone una dichiarata volontà dell'amore vero che scaturisce dal conoscere (con la vita e dentro una vita di amore) Dio come Amore sostanziale.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, non temerò di confrontarmi anche coi due personaggi della parabola del vangelo odierno: il fariseo e il pubblicano. Dopo aver coraggiosamente visto a chi assomiglio, verbalizzerò:

Colpisci, Signore, distruggi in me ogni presunzione farisaica, ogni ricerca delle apparenze. Fammi vivere del tuo Amore, o Crocifisso per Amore! Perché conoscendoti sempre di più, io concretamente sia "servo" per amore di quanti mi vivono accanto.

La voce di un grande uomo spirituale dell'Oriente cristiano

Sapevo che là, nell'uomo interiore, erano l'inizio, la fine e il compimento: di là tutte le cose vere venivano e là facevano ritorno.
Archimandrita Sofronio

 

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