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TESTO Commento su 2Re 5,10-11

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della III settimana di Quaresima (04/03/2002)

Brano biblico: 2Re 5,10-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,24-30

24

Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria.

25

Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese;

26

ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone.

27

C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».

28All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. 29Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Dalla Parola del giorno

Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va', bagnati sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sa-rai guarito». Naaman si sdegnò e se ne andò protestando.

Come vivere questa Parola?

Eliseo è il profeta raggiunto, in terra d'Israele, dal siro Naaman, un personaggio ragguardevole che però è malato di lebbra. Viene a lui da lontano perché gli hanno detto che il profeta può guarirlo. Però si aspetta tutto un apparato in ordine a questa opera di guarigione. Invece no! Eliseo non si presenta neppure. Solo gli manda a dire di tuffarsi per sette volte nel fiume Giordano. Naaman si adira! Gli pare d'essere preso in giro. "Non c'erano forse fiumi con acque migliori nella sua patria? Fin qui doveva venire, per sentirsi offrire una proposta di nessun conto? Ma poi, persuaso dal saggio consiglio dei servi, accetta di obbedire semplicemente a Eliseo. La lebbra scompare. Cogliamo il punto nodale anche in riferimento alla pagina evangelica, dove la gente di Nazareth si meraviglia, anzi si adira che un loro compaesano, del tutto privo di grandi titoli e splendore, possa annunziare a loro il Regno di Dio. Sì, il punto è qui: a Naaman, come ai nazaretani, sfugge che il mistero di Dio e le sue divine operazioni passano attraverso la semplicità, fuori da orpelli e magniloquenza e magia.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi lascerò interpellare proprio intorno alla semplicità che è il cuore della vita. Una gemma che si schiude, un bimbo che sorride, una parola amichevole, un saluto benevolo, un cantarellare in ascensore o giù per le scale: cose e azioni semplici, ma se il cuore è in ascolto, percepisco il fremito di Dio, il suo Amore che mi circonda ovunque. Se invece rincorro cose di gran conto: ricchezze, soldi, prestigio, nel mio vivere esplode la "lebbra" di presunte grandezze senza senso.

La voce di una santa

Voglio cercare il modo di andare in cielo per una piccola via bella dritta, molto corta, una piccola via tutta nuova.
S. Teresina del Bambin Gesù

 

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