TESTO Commento su Mt 5, 20-2
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Giovedì della X settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (13/06/2024)
Vangelo: Mt 5,20-26
Come vivere questa Parola?
Leggendo la Parola odierna, ci si accorge di come pochi di noi potrebbero andare a “presentarsi all'altare” con un cuore libero e leggero; pur desiderando con tutto il cuore una situazione di pace con tutti, portiamo dentro ferite ricevute o inferte che appesantiscono il cuore e affaticano anche la capacità di amare e di pregare. Mentre quando si sta bene con chi abbiamo accanto, abbiamo una relazione migliore anche con Dio, per questo una sana vita spirituale non ha solo bisogno di crescere nel rapporto verticale con Lui ma anche in quello orizzontale con il prossimo. Se si vuole migliorare i rapporti con gli altri, occorre migliorare il rapporto con Dio, e viceversa. Le due dimensioni, unite, producono una croce che salda il cielo e la terra, l'amore per Dio e l'amore per il prossimo; l'altare e il volto del fratello. Credere è sempre questa doppia capacità di amare, ma non è un amore giusto: “se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli”. Siamo chiamati ad amare con un amore che è più grande della giustizia, del dovere. È l'amore gratuito non richiesto da nessuna regola e da nessun altro. È l'amore che ama per amare, senza misura. Siamo chiamati a una giustizia più grande. È la giustizia di chi agisce non perché gli viene chiesto, ma perché lo sceglie da se stesso.
Mi chiedo quale sia l'essenza del mio amore: per me stessa, per Dio, per il prossimo; individuo se è secondo il Suo cuore.
La voce di un poeta
“La vita è un sonno, l'amore ne è il sogno, e avrete vissuto se avete amato”.
Alfred de Musset
suor Emilia Di Massimo - emiliadimassimo@libero.it