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TESTO Il nostro Dio è il Dio della vita

don Roberto Rossi  

V Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (05/02/2006)

Vangelo: Mc 1,29-39 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.

32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.

35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Vorrei suddividere il brano del Vangelo in tre punti particolari.

"Gesù guarì molti che erano afflitti da varie malattie". Ogni vita ha il suo senso, anche in chi è sofferente. Il primo che

testimonia questo è Gesù stesso: ha realizzato in pienezza la sua missione quando ha sofferto nella sua passione, quando è morto sulla croce. Lo testimoniano tante anime grandi, che, anche in situazioni di sofferenza per noi inimmaginabili, non solo hanno portato con dignità e santità la loro croce, ma sono diventate luce, sapienza, forza, aiuto per gli altri, apostoli in mezzo agli altri, sofferenti e sani. Possiamo ricordare Benedetta Bianchi Porro, Maria Nanni, Anna Paola Scaioli. Gesù esprime sempre la sua attenzione verso i malati; il vangelo ne parla quasi ad ogni pagina; ne guarisce fisicamente molti e offre a tutti il senso della vita, in qualunque situazione. Ci è richiamato l'impegno non solo ad alleviare le sofferenze, ma a dare un senso per vivere anche per chi soffre, per chi è scoraggiato o nella tentazione della fede, come Giobbe di cui parla la Bibbia. Il senso del vivere. Ogni vita ha valore, la vita di tutti, anche quando umanamente sembra inutile. S. Paolo dice: "Mi sono fatto debole coi deboli, per guadagnare i deboli, mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno". La salvezza è il movente dell'agire di Paolo.

Questo comportamento di Gesù verso i malati ci aiuta a vivere intensamente questa giornata, che è la Giornata per la Vita. I nostri Vescovi ci hanno inviato un messaggio dal titolo: "Rispettare la vita". Essi dicono: "L'uomo accoglie la vita come un dono da custodire e da far crescere". "Il rispetto della vita comincia dalla tutela della vita di chi è più debole e indifeso. Nessuno può dirsi padrone e signore assoluto della vita propria, a maggior ragione di quella degli altri. Rispettare la vita significa anche fare di tutto per salvarla. Se nel cuore cerchi la libertà e aspiri alla felicità, rispetta la vita, sempre e ad ogni costo". Molte sono le cose che possiamo fare per rispettare e promuovere la vita. Innanzitutto assumere e diffondere la cultura della vita, in un contesto sociale ampiamente orientato alla morte per propri e determinati fini di

piacere, di interesse, di insofferenza. Possiamo poi impegnarci in tante le forme di amore, di accoglienza, di aiuto alla vita, perché questo è il progetto di Dio, questo è il bene di tutti, questo è la grandezza del nostro animo.

Gesù "al mattino si alzò quando era ancora buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava".

Gesù vive intensamente la preghiera, la sua unione col Padre, anche quando ha molto da fare, quando "tutti lo cercano". Gesù è il vero maestro della preghiera; sa trovare i tempi e i luoghi della preghiera: si alza presto, va in un luogo deserto.

Quanto è importante accostarci a Gesù e chiedergli, come fecero un giorno gli apostoli: "Signore insegna anche a noi a pregare!".

Posso esaminare la mia vita di preghiera: com'è? Quando vivo la preghiera? Come la vivo? Che posto e che incidenza ha la preghiera in mezzo a tutte le azioni della giornata o della settimana?

Gesù disse: "Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!" Gesù insegna col suo atteggiamento a non fermarsi al proprio ambiente, al proprio gruppo, alle posizioni acquisite; invita a pensare a tutti, ad andare verso tutti, a coinvolgere tutti nell'esperienza del vangelo, dell'amore di Dio.

Sono fortissime le parole di S. Paolo: "Guai a me se non predicassi il Vangelo. Tutto io faccio per il vangelo".

Ciascuno di noi come può assumere questo atteggiamento e diventare sempre più un portatore del vangelo, al di là della propria famiglia, del proprio gruppo, proiettato soprattutto là dove c'è più bisogno, là dove in genere non andiamo, là dove pensiamo che sia difficile? Pensando alla mia scuola, al luogo di lavoro, alla società, verso quali persone e in quali realtà posso portare la luce e la forza del vangelo, il senso pieno della vita?

 

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