TESTO Commento su Mc 12, 28-34
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Giovedì della IX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (06/06/2024)
Vangelo: Mc 12,28-34
All'inizio dell'ultima settimana della sua vita terrena, Gesù prepara i discepoli alla manifestazione dell'“amore più grande” (cfr Gv 15, 13) - quello che si rende visibile nel Crocifisso - attraverso la comprensione e accoglienza del comandamento dell'amore.
La croce è fatta di due assi, uno verticale e l'altro orizzontale. L'asse verticale è l'amore aperto alla volontà di Dio; l'asse orizzontale è l'amore pronto ad accogliere l'umanità intera con le braccia spalancate.
Per dare concretezza e credibilità alla nostra testimonianza dovremmo continuamente contemplare il Crocifisso, avendo ben presente nella mente e nel cuore ciò che dice l'evangelista Giovanni nella sua prima lettera: «chi ama Dio, ami anche il suo fratello» (1Gv 4, 21). L'amore per Dio non si può staccare dall'amore al prossimo. Chi dice di amare Dio senza avere amore per l'altro, chiunque esso sia, fosse anche la persona che ti ha crocifisso, tradito, insultato, abbandonato, «è un bugiardo!» (1Gv 4, 19).
Signore, aiutaci a fare nostro il comandamento dell'amore. Sostieni il nostro impegno ad amarti, amando tutti e tutte, con tutto noi stessi. Così sia!
La voce del Papa
«Quando volgiamo lo sguardo alla Croce dove Gesù è stato inchiodato, contempliamo il segno dell'amore, dell'amore infinito di Dio per ciascuno di noi e la radice della nostra salvezza. Da quella Croce scaturisce la misericordia del Padre che abbraccia il mondo intero».
FRANCESCO, Angelus, 14 settembre 2014
Don Giuseppe Tilocca - giustiloc@tiscali.it