TESTO Commento su 1 Pt,1,18-20
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Mercoledì della VIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (29/05/2024)
Brano biblico: 1 Pt,1,18-25
La lettera di Pietro ci sta guidando verso un approfondimento della nostra vita cristiana. Ci mostra il senso chiaro della nostra redenzione. Non siamo stati salvati, riscatti a prezzo di cose effimere come l'oro e l'argento, ma col sangue di Cristo. Siamo stati liberati dalla vuota condotta. La parola “vuota” indica banalità, non senso, vuoto. Tutte le ricchezze del mondo non basterebbero per la nostra redenzione. Per il nostro riscatto era necessario qualcosa di molto grande: il sangue di Cristo, offerto a noi dall'Amore di Dio Padre. Dio si fa uno di noi, perché noi potessimo tornare a Lui, con la dignità di figli come ci ha Creato e desiderato. Accogliere il dono della redenzione è accogliere la chiamata ad uscire dal vuoto, dalle tenebre dalle banalità della nostra vita. Dio ci chiama alla vita e a una vita in pienezza. Come cristiani, ogni giorno abbiamo la capacità e la possibilità di scegliere se aderire a Cristo e vivere nella luce o scegliere di chiuderci a questo grande dono della redenzione.
Signore Gesù, donami il tuo Santo Spirito per capire in profondità il dono della tua redenzione; dammi la forza di scegliere e accogliere questo grande dono e decidere di uscire dalle mie misere scelte che mi portano all'infelicità, al buio, alle tenebre del male.
La voce di Papa Francesco
“La parola “redenzione” è poco usata, eppure è fondamentale perché indica la più radicale liberazione che Dio poteva compiere per noi, per tutta l'umanità e per l'intera creazione. Sembra che l'uomo di oggi non ami più pensare di essere liberato e salvato da un intervento di Dio; l'uomo di oggi si illude infatti della propria libertà come forza per ottenere tutto. Si vanta anche di questo. Ma in realtà non è così. Quante illusioni vengono vendute sotto il pretesto della libertà e quante nuove schiavitù si creano ai nostri giorni in nome di una falsa libertà! Tanti, tanti schiavi: “Io faccio questo perché voglio farlo, io prendo la droga perché mi piace, sono libero, io faccio quell'altro”. Sono schiavi! Diventano schiavi in nome della libertà. Tutti noi abbiamo visto persone del genere che alla fine finiscono per terra. Abbiamo bisogno che Dio ci liberi da ogni forma di indifferenza, di egoismo e di autosufficienza”.
Udienza giubilare, sabato, 10 settembre 2016
Sr Monica Angulo FMA - cetra.moni@gmail.com