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TESTO Vieni Spirito fammi rinascere
VI domenica T. Pasqua (Anno B) (05/05/2024)
Vangelo: Gv 15,26–16,4 
«26Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; 27e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio».
«1Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. 2Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. 3E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. 4Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto.
Non ve l’ho detto dal principio, perché ero con voi».
La liturgia della Parola con il Vangelo sembra essere propedeutico alla Solennità che concluderà il tempo Pasquale: la Pentecoste.
Lo Spirito Santo è il protagonista di questo finale di cammino.
Urge quindi riscoprire la forza dello Spirito. Come?
La preghiera da un lato e il cercare di valorizzare il Sacramento della Cresima dall'altro.
Per quanto riguarda il primo aspetto abbiamo la Beata Elena Guerra, che il Santo Padre, il Papa Francesco, proclamerà Santa in Ottobre, che sosteneva:
"Oggi si raccomandano tutte le devozioni, ma quella che dovrebbe essere la prima è dimenticata. I predicatori parlano della Madonna e dei Santi, ma dello Spirito Santo tacciono!"
Questo veniva sostenuto nel 1895, ma bisognerà aspettare molti decenni dopo per sentire da Paolo VI:
"La Chiesa oggi ha bisogno dello Spirito Santo. Egli è la sua anima, il suo spirito, il vento delle sue vele".
Su tutto sappiamo che nella preghiera l'anima si apre all'azione dello Spirito Santo. Ricorda S. Paolo: "Senza l'aiuto dello Spirito Santo non sappiamo neppure dire che Gesù Cristo è il Signore"
Rendere lo Spirito Santo protagonista della nostra preghiera perché ci aiuta nell'ispirare iniziative. Pensate quando Pietro viene spinto dai pagani fu sollecitato proprio dalla terza persona della Trinità e lo stesso quando Filippo viene invitato a battezzare l'eunuco.
Lo Spirito Santo sceglie gli apostoli da inviare in missione e indica loro la strada da percorrere, le decisioni da non prendere e riempie il cuore di gioia.
Questo è il periodo dell'anno in cui i ragazzi ricevono il sacramento della Cresima che non deve essere visto come un traguardo, ma come punto di partenza non da ricevere come tradizione una pagina di ricordi dell'infanzia da archiviare come una sorta di giorno di congedo.
Tutto questo vuol dire che la luce, formata e permeata dallo Spirito di Dio, ci invita in maniera rispettosa ed efficace a guardare in profondità, a scoprire le cose nella loro radice perché ci aiuta a trovare in Dio la fonte della luce.
Allora aiutiamo i ragazzi a scoprire che la luce dello Spirito ci viene donato per avere lo sguardo profondo, la sua parola ci aiuta a riconoscere il durevole e l'essenziale, permettendoci di distinguere l'essere dall'apparenza. Lo Spirito Santo è lo spirito del discernimento, dell'essenzialità, della costanza. Inoltre, lo Spirito Santo dona coraggio e impegno civile, ci fa vedere azioni controcorrente e ci dà la forza per una vita secondo la volontà di Dio. Lo Spirito Santo vuole provocare coerenza tra il nostro pensare e agire, mentre spinge allo stesso modo verso una parola franca e verso l'agire corrispondente.
Recitiamo più spesso l'invocazione allo Spirito Santo che sorge da cuore tra le tante preghiere che possiamo trarre fuori dalla tradizione ecclesiale mi piace, ancora una volta Paolo VI, quando ci dona queste parole semplici e vere:
Vieni, o Spirito santo,
e da' a noi un cuore grande,
aperto alla tua silenziosa e potente parola ispiratrice,
e chiuso a ogni meschina ambizione,
un cuore grande e forte ad amare tutti,
a tutti servire, con tutti soffrire,
un cuore grande, forte,
solo beato di palpitare col cuore di Dio.