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TESTO Commento su At 4,12

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

IV Domenica di Pasqua (Anno B) (21/04/2024)

Brano biblico: At 4,8-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 10,11-18

11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.

14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

Come vivere questa Parola?
Oggi è la festa del Buon Pastore, pertanto è importante vivere il versetto sopra riportato che ci sottolinea che Gesù è il solo salvatore e ci ricorda quanto San Pietro ha risposto a Gesù nel Vangelo di Giovanni 6,68 «Signore da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna». Se riconosciamo che solo in Lui c'è la salvezza e che Lui non ci abbandona mai (cfr. Matteo 18,20b), perché essendo il pastore che ci conosce ha dato la vita per noi, è d'importanza fondamentale conoscerlo per seguirlo (cfr. Giovanni 10,14). Come? Leggendo la sua Parola, che ci è stata tramandata dalla Chiesa, e dopo far silenzio per farla entrare nel nostro cuore. In questo modo avremo la motivazione ed il coraggio, sostenuti dalla grazia, di mettere in pratica i suoi insegnamenti e diventare anche noi “buon pastore”.

Signore Gesù, aiutaci a vivere la consapevolezza che solo in Te c'è salvezza

La voce di un Papa santo
“Ogni cristiano, in forza del battesimo, è chiamato ad essere lui stesso un “buon pastore” nell'ambiente in cui vive... Così pure nella scuola, sul lavoro, nei luoghi del gioco e del tempo libero, negli ospedali e dove si soffre, sempre ognuno cerchi di essere “buon pastore” come Gesù”.
Dall'omelia di San GIOVANNI PAOLO II il 6 maggio 1979 in visita alla parrocchia romana di Sant'Antonio da Padova

Claudio Del Brocco - claudiodelbrocco@yahoo.it

 

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