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TESTO Commento su Giovanni 13,1-15

Missionari della Via  

Giovedì Santo (Messa in Cena Domini) (29/03/2024)

Vangelo: Gv 13,1-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. 2Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, 3Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. 5Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. 6Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». 7Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». 8Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». 9Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». 10Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». 11Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».

12Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? 13Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. 14Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi.

«(L'Amore di Gesù che ama fino alla fine), è qui reso visibile in un gesto. In un atto simbolico, Gesù illustra l'insieme del suo servizio salvifico. Si spoglia del suo splendore divino, si inginocchia davanti a noi, lava ed asciuga i nostri piedi sporchi, per renderci capaci di partecipare al banchetto nuziale di Dio... è l'amore di Gesù sino alla fine che ci purifica. Il gesto della lavanda dei piedi esprime questo: l'amore servizievole di Gesù» (Benedetto XVI). Simon Pietro non comprese subito questo gesto, lo vide solo come un gesto di umiliazione e non d'amore. Può succedere lo stesso anche a noi, dato che spesso non comprendiamo l'amore vero. Sì, quando siamo distanti da certe delicatezze in amore, non comprendiamo la bellezza di alcuni gesti. Ad esempio, succede quando la moglie prepara il pasto preferito dal marito e lui, rientrando a casa, non si accorge del profumo d'amore e d'attenzione che quella pietanza emana; avviene quando il marito fa un regalo alla moglie e lei ne valuta solo la costosità e non l'amore che quel dono contiene; avviene quando in comunità qualcuno si sacrifica per te e tu ti comporti come se tutto fosse dovuto. Un buon allenamento spirituale è valutare quante volte riusciamo a cogliere i gesti d'amore, perché più siamo allenati a riconoscere i passi dell'amore e più capiremo il linguaggio dell'amore. In questo caso il gesto di Gesù conferma il suo amore nella concretezza: Egli si abbassa per innalzarci. Oggi è normale che qualcuno lavi i piedi ad un ammalato, ad un disabile, ma che uno lavi i piedi ad un altro non si vede spesso. Chi può dire di amare un amico, un fratello, o addirittura un nemico a tal punto da chinarsi a lavargli i piedi? Ora intendo per lavare i piedi un atto di amore concreto, un abbassarsi, un chinarsi sulle debolezze dell'altro, sulle ferite dell'altro. Quindi prendiamo questo proposito concreto: facciamo un gesto verso qualcuno che diventi ordinarietà di amore e di attenzione, perché così Gesù ci ha detto: «Come ho fatto io, così fate anche voi».

 

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