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TESTO Commento su Giovanni 20,19-31

padre Paul Devreux

II Domenica di Pasqua (Anno B) (07/04/2024)

Vangelo: Gv 20,19-31 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». 27Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». 28Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

30Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

La sera di quel giorno, il primo della settimana, (stiamo parlando della sera della Domenica di Pasqua)

mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Notiamo che Gesù non appare, ma sta in mezzo, come oggi sta in mezzo a noi, e il frutto immediato di questa presenza è la Pace.

Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Non vuole essere riconosciuto dal volto, ma da ciò che ricorda ciò che ha fatto per noi. Per questo motivo ogni domenica leggiamo e commentiamo il vangelo; per ricordarci tutto ciò che Gesù ha fatto per noi e così capire chi è. Ma vederlo, è un'altra cosa.

Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Soffiando Gesù mette in loro uno spirito nuovo, che li renda capaci di fare del bene. Infatti, l'invito a perdonare i peccati, che Gesù fa a tutti i discepoli, concretamente, è un invito ad aiutare chi fa del male a non farlo più. Perdonare è già una grande cosa, ma aiutare chi ha fatto del male a non sbagliare più, è molto più impegnativo.

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Tommaso passa per l'incredulo, ma nessun discepolo ha creduto senza prima averlo visto.

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Tommaso è il primo a riconoscere in Gesù risorto il suo Dio! Cosa è successo? Non solo ascoltandolo, si rende conto che Gesù era presente al momento del suo sfogo, anche se lui non lo vedeva, ma ora lo ha anche visto!

Come faccio io e come facciamo noi a vederlo? Un modo è fare ciò che ha fatto Tommaso, che glielo ha chiesto direttamente. Da arrabbiato e sfiduciato, ma l'ha chiesto. Io ammiro chi dice di credere per dovere, per logica o per tradizione. Ma per me la fede non può nascere che da un'esperienza o da tante esperienze. Come chi crede in una persona per l'aver toccato con mano più volte la sua presenza e disponibilità. Noi non possiamo andare in cielo per verificare se Dio c'è e se Gesù è risorto veramente, ma Dio ha un'immaginazione infinita per manifestarsi a noi. Lo ha fatto clamorosamente tramite l'incarnazione di suo figlio, ma continua a farlo anche oggi, soprattutto a chi glielo chiede, e ancora di più se glielo chiediamo come comunità in preghiera. Attenzione: non si tratta di chiedergli di risolvere i nostri problemi, anche perché sarebbe illogico e ingiusto che risolva i miei e non quelli del mio vicino e del mondo intero. Si tratta solo di chiedergli di aiutarci a credere. Perché credere che lui sta in mezzo a noi, è sufficiente a trasmettere quella Pace che la sua presenza comunica. Per questo diciamo: "Vieni Signore Gesù, mandaci dal cielo, un raggio della tua luce. Donaci di vederti, donaci d'incontrarti, donaci di riconoscere la tua presenza in noi, intorno a noi e nei fratelli".

Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Buona domenica.

 

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