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TESTO Commento su Sir 47,11

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Venerdì della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (06/02/2004)

Brano biblico: Sir 47,11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Il Signore gli perdonò i peccati, innalzò la sua potenza per sempre, gli concesse un'alleanza regale e un trono di gloria in Israele.

Come vivere questa parola?

Ben Sira, autore del libro del Siracide, tessendo "l'elogio degli uomini illustri" attraverso i quali splendidamente si è manifestata nel tempo la Sapienza di Dio, si sofferma con palese compiacimento sulle gesta del re Davide, esaltandone la forza e la devozione. E conclude dicendo: "Il Signore gli concesse un'alleanza regale".

Ben sappiamo che nell'alleanza (berit) la fedeltà di Dio rintraccia ed esige il nostro ricordo, ossia la memoria del dono ricevuto, che siamo tenuti a custodire gelosamente amando Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questo è ciò che fece Davide: "egli amò colui che l'aveva creato e cantò inni a Lui con tutto il cuore" (v.8).

Il ricordo si esprime dunque in preghiera di lode e quotidiana adorazione per annunciare le meraviglie di Dio, e si attualizza nella pura conversione del cuore. Non è un nostalgico ritorno al passato né una fuga in avanti giocata d'azzardo su indefinite promesse, ma una vera e propria 'potenza' che influisce sul nostro presente nella misura in cui ci fidiamo dell'agire di Dio su di noi, anche quando tutto è immerso nel mistero. Insomma, il sì all'alleanza è la risposta fiduciosa alla Parola eterna che Dio ha pronunciato per noi, per me e per te. Una Parola da penetrare e ruminare tra le pieghe della ferialità. Ecco il punto: il nostro quotidiano ricordo di Dio è davvero risposta d'amore, lode pura e silenzio adorante, tutto proteso all'ascolto di Lui, nella gratuità di un cuore indiviso o si riduce a superficiale e distratta ripetizione di gesti, parole, atteggiamenti svuotati di senso e intrisi di vuoto? Percepiamo davvero d'essere continuamente vivificati dall'energia divina che invade ogni fibra del nostro essere per consolarci e rafforzarci nella speranza viva e trepida dell'incontro con Lui nel tempo e oltre il tempo?

Oggi, nella mia pausa contemplativa, entrerò nella "cella" del cuore e indugerò sereno grato pacificato nel ricordo di Dio percependo in me l'efficacia di questa sosta contemplativa che quotidianamente alimenta e vivifica la mia vita. Ripeterò nel ritmo del respiro:

Anche a me tu concedi, o Signore, un'alleanza regale e mi abiliti ad essere per Te, nell'armonia del cosmo, voce di lode riconoscente e sguardo stupito che indugia, compiacendosi, nel ricordo delle tue opere, per glorificarti. Così sia nel quieto scorrere dei miei giorni, finché tu vorrai.

La voce di un grande Dottore della chiesa
"Canta con la vita e non tacerai mai!"
S. Agostino

 

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