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TESTO Commento Luca 2,22-40 (forma breve: Luca 2,22-32)

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Presentazione del Signore (02/02/2004)

Vangelo: Lc 2,22-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

31preparata da te davanti a tutti i popoli:

32luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35– e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

36C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

 

Forma breve (Lc 2,22-32):

22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

31preparata da te davanti a tutti i popoli:

32luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

Dalla Parola del giorno

Simeone (...) accolse il bambino tra le braccia e benedisse Dio.

Come vivere questa parola?

Simeone era un uomo "giusto e pio che attendeva la consolazione d'Israele", cioè il promesso Messia. Il suo nome significa "Dio ha ascoltato". Il suo essere "giusto e pio" deriva infatti dal suo ascoltare la Parola di Dio dove la promessa del Salvatore è come un filo d'oro che tutta la percorre. La sua identità profonda, dunque, è il cuore in ascolto e l'attesa. Non per nulla lo Spirito gli aveva rivelato che "non avrebbe visto la morte senza aver prima visto il Cristo di Dio".

Interessante il fatto che nella pericope lucana offerta in lettura dalla liturgia odierna, lo Spirito Santo è nominato tre volte, in riferimento a Simeone. E' mosso da questo Spirito che il vecchio Simeone viene al tempio. E' pervaso da Lui che vive l'attesa del Verbo incarnato, è guidato da Lui che lo percepisce come la "consolazione d'Israele" e di quel suo vivere non condizionato dalla morte proprio perché egli accoglie Colui che della morte è il vincitore. Nel vecchio Simeone che "accolse" Gesù è anche raffigurato il vecchio albero d'Israele ormai rinsecchito dal legalismo che improvvisamente fiorisce. Nel "germoglio di Iesse" che dirà di sé: "Io sono la vita" non solo viene vitalizzato Israele, ma è salvata dalla morte eterna e consegnata alla resurrezione e alla vita tutta l'umanità, tutti quelli che lo accolgono.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi soffermo a contemplare il volto pacato sereno emanante pace di Simeone.Lo visualizzo mentre apre le braccia per accogliere Gesù. Lo sento pregare: "Ora lascia, Signore, che il tuo servo se ne vada in pace, perché i miei occhi hanno visto la Salvezza".

Padre, aprimi gli occhi del cuore perché io riconosca in Gesù la mia salvezza. Spalanca la mia vita ad accoglierlo perché io conosca la vittoria sulla morte e viva il suo Vangelo.

La voce di un grande poeta

Gesù è dono sorpresa trasparenza.. Nessuna sofferenza, nessuna umiliazione ha il potere di spegnere la gioia essenziale che è in noi.
Paul Claudel

 

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