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VIDEO #2minutiDiVangelo Giovanni 3,14-21 - Più che del peccato bisogna aver paura della lontananza da Dio

don Marco Scandelli  

IV Domenica di Quaresima - Laetare (Anno B) (10/03/2024)

Vangelo: Gv 3,14-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 3,14-21

14E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.

19E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

2minutiDiVangelo

Gv 3,14-21

Più che del peccato bisogna aver paura della lontananza da Dio

Commento al Vangelo - Omelia a cura di don Marco Scandelli

Oggi leggiamo insieme i versetti 14-21 del III capitolo di San Giovanni, nei quali sono contenute alcune parole di Gesù rivolte a Nicodemo, membro del Sinedrio, ma segretamente discepolo del Signore che raggiungeva la notte per interrogarlo sui misteri di Dio e la verità dell'uomo. Di questo testo, mi sento di sottolineare, in particolar modo, tre questioni: il parallelismo tra Mosé che innalza il serpente e Gesù che viene innalzato sul Golgota; la consapevolezza che il Cristo è venuto nel mondo per salvare tutti quelli che credono in Lui; e la constatazione che noi uomini siamo attratti dalle tenebre poiché le nostre opere sono malvagie. In tal senso, i temi sono legati lungo l'asse del binomio bene-male proponendosi nel rapporto Cristo-serpente/salvezza-condanna/luce-tenebre, rapporto che però non si presenta come una “relazione semplice”....

 

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