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TESTO Commento su Luca 6,36-38

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della II settimana di Quaresima (25/02/2002)

Vangelo: Lc 6,36-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,36-38

36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Dalla Parola del giorno

Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.

Come vivere questa Parola?

L'uomo, secondo la Bibbia, è stato creato a immagine di Dio: ebbene, ciò che lo rende immagine del suo Creatore è proprio la misericordia: Essere figli del Padre, infatti, dice Gesù, significa essere misericordiosi. Ma cos'è propriamente la misericordia? In ebraico è "rahamin", che indica l'utero materno; in greco è "splànchna", che significa viscere. Misericordia è avere quel fratello o quella sorella nelle proprie viscere, concepirlo come una madre nel proprio utero. Come dice San Paolo, misericordia è piangere con chi piange e ridere con chi ride, o ancora, è avere gli stessi sentimenti gli uni degli altri: è cioè sentire l'altro, sentire la sua gioia, la sua sofferenza come la mia, perché lo porto dentro di me, nelle mie viscere, e lo percepisco come la mia stessa carne. Compatire significa appunto essere in sintonia profonda con quella persona, sentire l'altro come fosse me stesso. Com'è evidente, la misericordia è attributo per eccellenza femminile, materno: per questo, come diceva Carlo Carretto, le donne precedono sempre gli uomini nel Regno dei cieli. La misericordia è un atteggiamento tutt'altro che paternalistico. Non è guardare l'altro dall'alto in basso, e fargli magari l'elemosina. Misericordia è piuttosto nutrire una passione infinita per l'altro. E la sua caratteristica più bella, il suo segno di riconoscimento, è forse questo: che essa è direttamente proporzionale alla miseria del fratello (misericordia, alla lettera, significa "avere a cuore i miseri"). Quanto più egli è lontano, tanto più lo sento vicino: perché l'unica misura della misericordia è il bisogno dell'altro.

Oggi, nella mia pausa meditativa, contemplerò Gesù Eucaristia, Gesù il cui cuore, la cui vita, appartengono ormai non a Lui, ma a tutti i suoi fratelli sulla terra, e soprattutto agli ultimi: gli chiederò di rendere il mio cuore come il Suo.

La voce di un teologo bizantino
Dio è amore folle ("manikòs èros") per l'uomo.
Cabasilas

 

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