PERFEZIONA LA RICERCA

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO La verità lapidata

don Michele Cerutti

III domenica di Quaresima (Anno B) (03/03/2024)

Vangelo: Gv 8,31-59 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 8,31-59

31Gesù allora disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; 32conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». 33Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». 34Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. 35Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. 36Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. 37So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. 38Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». 39Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. 40Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. 41Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». 42Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. 43Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. 44Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. 45A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. 46Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? 47Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio».

48Gli risposero i Giudei: «Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?». 49Rispose Gesù: «Io non sono indemoniato: io onoro il Padre mio, ma voi non onorate me. 50Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca, e giudica. 51In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». 52Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. 53Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». 54Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, 55e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. 56Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». 57Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». 58Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». 59Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

Quello che la liturgia ci propone è un dialogo tra Gesù e un gruppo di uomini che non vuole mettere in gioco la loro visione di Dio.
Ancorati alla tradizione non si aprono alla novità di Gesù inviato del Padre.
Essi sono già paghi nel dirsi figli di Abramo e questo li rende sicuri e protetti senza bisogno di altro.
Ne scaturisce un confronto che conduce quei tali a gesti estremi come il lapidare Gesù stesso.
Il Figlio di Dio si trova tra questi due estremi o chi lo vuole uccidere o chi lo vuole fare Re.
In tutti i due casi Gesù sfugge dalle loro mani. Perché l'ora della morte non la stabiliscono gli uomini ma il Padre e nell'altro caso perché la sua regalità è diversa da quella che vogliono gli uomini.
Guardiamo a questo tentativo di lapidare Gesù.
La lapidazione è il gesto di chi vuole soffocare tutto ciò che mette in difficoltà la nostra coscienza e tutte le nostre certezze.
All'inizio del capitolo una donna accusata di adulterio deve essere lapidata perché così prescriveva la Legge, ma in particolare questo gesto serviva tutti coloro che di lei avevano abusato a togliere da sé il loro peccato e non vederselo in faccia.
In questo brano il mettere in discussione l'idea ristretta di Dio, a quei tali che sul momento lo avevano seguito e che adesso entrano in crisi perché vengono meno le loro certezze, porta a questa scelta.
Stefano che festeggiamo nei giorni di Natale subirà la vera e propria lapidazione proprio perché mette di fronte alle responsabilità i Giudei che avevano ucciso Gesù e arrabbiati per questa accusa procedono a quello che nella tradizione cristiana definiamo il primo martire.
Si evita di far affiorare il proprio peccato e si elimina chi mette in dubbio le certezze. Come se Stefano sintetizzasse quello che nel capitolo 8 di Giovanni si mette in evidenza da un lato la donna adultera da eliminare e Gesù da far fuori lanciando sassi.
Stefano subirà tutto ciò dice Atti mentre la gente grida per soffocare del tutto la Verità.
Oggi questa pratica nel mondo è ancora presente mentre nel nostro Occidente usiamo altre forme come la lapidazione delle notizie diffamatorie.
Per uscire dai circuiti che ci mettono in difficoltà usiamo l'arma letale del buttar fango.
Questo succede in ogni ambito e sta diventando pratica sempre più diffusa.
Nel turbinio anche di alcune tematiche portate avanti dai media si rischia di essere trascinati dalla corrente irrazionale e spinti a denigrare le diverse categorie oggetto dell'interesse giornalistico.
Penso a quei preti che sull'onda degli scandali sono stati accusati ingiustamente di pedofilia.
Esempio forte il cardinal Pell che dopo anni di detenzione si è visto prosciolto da ogni accusa dopo che i media hanno veramente distrutto l'immagine del porporato sostenendo accuse contro di lui.
Si può soffocare la Verità con le pietre si può distruggere con la penna e con la lingua.
Un chiaro monito a tutti noi nel cercare come sempre nello stare attenti a non farci prendere dal chiacchiericcio e dal pettegolezzo che sono le prime pietre che utilizziamo contro il fratello.
Un odio cieco che porta a far sfuggire Gesù dalla vista come nel caso del brano di oggi.
Tutti vogliono ucciderlo, ma Gesù riesce a fuggire.
Il ministero prosegue e le discussioni non mancheranno con i Giudei fino al sacrificio cruento della Croce. A noi il compito di seguirlo fino al Calvario per assaporare la Pasqua di Risurrezione.

 

Ricerca avanzata  (54085 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: