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TESTO Commento su Lc 11,29-32

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della I settimana di Quaresima (21/02/2024)

Vangelo: Lc 11,29-32 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 11,29-32

29Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. 30Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 31Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 32Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona.

Come vivere questa Parola?
La generazione che cerca e chiede un segno è anche la nostra quando rimandiamo decisioni importanti attendendo una chiara segnaletica, ma nessun segno sostituisce la fede: tutti portano ad essa, e in essa, in qualche modo, finiscono. Quando ci fidiamo di Dio, non gli chiediamo più delle prove, cominciamo invece a dargli fiducia. Il vero segno della fede è quindi la nostra conversione al Suo amore. Tuttavia difficilmente siamo disponibili a cambiare, eppure non siamo felici. “Rimandare” ci caratterizza sia a livello personale sia a livello sociale a tal punto da non lasciarci aiutare malgrado ci accorgiamo che sia necessario, forse non siamo consapevoli che non facciamo ciò che potremmo compiere. Sarebbe opportuno comprendere che “ricominciare”, anche dal punto di vista spirituale, significa esercitare la nostra libertà, vivere l'esperienza di vedere realizzato l'impossibile che soltanto ciò Lui può regalarci se facciamo “il possibile”.

Maestro, donaci di riconoscere i segni della tua presenza in ciò che facciamo, nelle persone, e di stupirci, ancora e sempre, di Te che vive con noi sempre e comunque.

La voce di uno psicoanalista
“L'uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni, e le decisioni comportano rischi.”
Erich Fromm

Suor Emilia Di Massimo FMA - emiliadimassimo@libero.it

 

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