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TESTO Commento su Marco 1,21-28

padre Paul Devreux

IV Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (28/01/2024)

Vangelo: Mc 1,21-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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21Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. 23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, 24dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». 25E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». 28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava.
Ormai Gesù vive a casa di Pietro e di sabato vanno in sinagoga. Era consuetudine invitare l'ospite a parlare.

Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Gli scribi avevano il merito di studiare le scritture e di provare a spiegarle. Ma di Gesù si dice che insegna con autorità; cosa significa? Anzi tutto che si capisce che crede in ciò che dice e secondo, che quello che dice lo fa. Inoltre una parola autoritaria, oltre a sentirla vera, senti che ti fa bene, perché tocca il cuore e ti fa crescere.

Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro
Spiriti impuri sono tutte quelle cose che ci allontanano dalla comunione con Dio, come l'odio, il rancore, l'avidità, la possessività, la gelosia, l'invidia, etc.

e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
Chi è quest'uomo? E' uno che frequenta la sinagoga ogni sabato, una brava persona, stimata e impegnata, uno di noi. Immaginiamo che sono io e che mi chiamo Giosef. Cosa mi è successo quel sabato? Cosa ha detto Gesù? Forse ha detto che dobbiamo amare anche i nemici e accogliere tutti. Forse ho reagito un po' eccessivamente, ma quello che ho detto, lo sento dire tutti i giorni da tutti, eccetto il Papa; che è una voce fuori del coro. Ho sbottato dicendo:” Ma come si fa ad accogliere tutti? Se li lasciamo entrare tutti ci imporranno la loro religione! E poi o detto come si fa a perdonare, alcune guerre sono giuste, Etc. etc.” Veramente anche io faccio questi ragionamenti, pieni di buon senso e normali. Se ascolto i ragionamenti comuni, potrò tranquillamente dimostrare che ha ragione lo spirito impuro, quando dice che Gesù è venuto a rovinarci, o che le sue proposte non sono realizzabili.
Ma perché Giosef ha avuto una reazione così violenta? Perché le parole di Gesù gli fanno capire che lui non è quell'uomo giusto e buono che pensa di essere. E se gli altri scoprono che io sono cosi, mi rifiutano. Che fine faccio. Quante discussioni facciamo tutti i giorni per dimostrare che i cattivi sono gli altri. E le facciamo tutti, in tutto il mondo! Ma allora i buoni qui sono? Solo Dio è Buono; così buono da amarci anche se siamo cattivi.

E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Questa è una parola autoritaria. Non ha bisogno né di lunghe preghiere, né di invocare santi. A tutti i miei ragionamenti e giustificazioni Gesù dice: “Taci”. Non ascoltare queste voci, che sono frutto delle tue paure. Dio ti ama così; non ti chiede di essere santo, non ti chiede niente, ti ama anche se sei cattivo. Dio amandomi cosi, mi dà la libertà di essere me stesso, tanto da potermi scoprire cattivo ed egoista. Questo mi libera dallo stress di dover essere diverso. In oltre, con questa libertà, posso veramente provare ad amare, accogliere e fare del bene, non più per dovere, né per dimostrare che sono bravo, ma solo perché è bello farlo e provare ad essere in comunione con Gesù. Il nostro Giosef si è calmato, perché si è sentito amato, malgrado il fatto che si è fatto vedere così brutto. Gli altri, che sono rimasti calmi, non si sono sentiti amati come lui, perché hanno mantenuto la loro maschera di brave persone. Per questo nella preghiera del Exulted, la notte di Pasqua diciamo: “Felice colpa”, felice il peccatore che grazie alla sua colpa, ha scoperto quanto è grande l'amore di Dio.

Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Signore grazie per quando mi inviti a Tacere e ad ascoltare la tua Parola.

Buona domenica.

 

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