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TESTO Incontro nell' amore

padre Gian Franco Scarpitta  

III Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (21/01/2024)

Vangelo: Mc 1,14-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,14-20

14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

16Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». 18E subito lasciarono le reti e lo seguirono. 19Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. 20E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

"La vita, amico, è l'arte dell'incontro" diceva de Moraes e realizzare ogni volta un incontro comporta una innovazione nella nostra vita. Incontrare vuol dire sempre trovare qualcosa che ci accomuna e fermarsi su quello, senza divagare. Vuol dire persistere in tutto ciò che ci unisce, valorizzare ciò che può essere utile ad entrambi ed essere disposti al cambiamento quando oggettivamente questo può tornare utile a noi e agli altri.

Incontro è quello che avviene per strada fra vecchi amici che da tempo non si frequentavano o fra persone che hanno in comune il lavoro o la scuola e quando per strada ci si vede e ci s'intrattiene per alcuni minuti, il colloquio termina non senza che ci siamo trasformati.

Nella logica della rivelazione, il primo di tutti gli incontri lo si realizza con Dio. È lui il fautore dell'iniziativa del coinvolgimento, dell'interazione e della comunione. E la prima reazione che consegue ad ogni incontro con lui che ci si aspetta da parte nostra è la conversione. Sempre e in ogni caso, la nostra fede va rinvigorita e accresciuta; sempre in tal caso la conversione opera questa innovazione della fede.Convertirsi è il primo passo nella realizzazione dell'incontro. Nell'Antico Testamento essa comportava un "tornare indietro", ripercorrere di nuovo tutta la strada sin dall'inizio e ricominciare. Nell'esperienza di Giona, incaricato da Dio di predicare nella distaccata Ninive miscredente, la conversione è invito ai cittadini affinché si avvedano delle loro colpe e ritornino al Signore il quale eviterà loro ina condanna. Il timore della distruzione della città farà ravvedere i Niniviti. L'incontro che in prima persona realizza questo fantomatico profeta c'è un'intesa fra lui e Dio che riguarda la fiducia. Fra Giona e i destinatari dell'annuncio c'è il proclama di Dio che chiama al cambiamento e al ravvedimento, per cui risolvono di desistere da tutte le opere malvagie. Il timore è però la ragione dell"incontro. Nell'opera di Gesù abbiamo invece il caso dell'amore che vince il timore (1Gv 4, 11) e appunto per amore Gesù manifesta se stesso in questa pesca miracolosa che sottende alla futura chiamata (pesca) universale di ogni provenienza umana. Un incontro che sollecita, ravviva, motiva e apporta novità entusiasmanti. Le novità del coinvolgimento nell'amore e nella fiducia.

 

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