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TESTO Liberaci dal maligno

don Marco Pratesi  

IV Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (29/01/2006)

Vangelo: Mc 1,21-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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21Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. 23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, 24dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». 25E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». 28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Gesù proclama che "il Regno di Dio è arrivato". E avvalora le sue parole con numerosi segni: tra questi segni messianici ci sono gli esorcismi, che mostrano chiaramente che il Regno di Dio è anche liberazione dal maligno. Tali segni sono anticipazioni: la grande vittoria sul maligno sarà infatti la croce, quando Gesù "caccerà il principe di questo mondo" (Gv 12,31).

L'evangelista Marco lo evidenzia più volte. "Gli spiriti immondi quando vedevano Gesù gli cadevano ai piedi, e gridavano dicendo: 'Tu sei il Figlio di Dio'" (3,11). E racconta l'esorcismo dell'indemoniato di Gerasa (c. 5), della figlia della donna siro-fenicia (c. 7) e del sordomuto (c. 9).

Marco ci racconta anche che Gesù affidò agli apostoli il compito di continuare la sua opera di liberazione dal male: "Chiamati a sé i Dodici, cominciò a inviarli a due a due, dando loro il potere sopra gli spiriti immondi" (6,7).

In forma semplice, l'esorcismo è praticato anche durante la celebrazione del Battesimo. Con il Battesimo, infatti, siamo "sottratti al potere delle tenebre" e trasferiti nel regno della luce, che è Cristo.

Si parla di esorcismo vero e proprio in casi molto particolari, quando la Chiesa, in nome e con l'autorità di Cristo, domanda che una persona sia sottratto al dominio del maligno. Esso può essere praticato solo da un prete e con il permesso del vescovo, osservando rigorosamente le norme stabilite dalla Chiesa.

Se questi casi sono rari, vale per ogni cristiano, senza eccezioni, l'ammonizione dell'apostolo Pietro (il maestro di S. Marco): "State attenti: il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi sbranare. Resistetegli, saldi nella fede" (1Pt 5,8-9).

Il diavolo distrugge l'uomo quando lo induce a sentire Dio come un nemico, un rivale da eliminare per essere libero e felice: "se c'è Dio, non può esserci l'uomo". Estremo inganno del "padre della menzogna" (Gv 8,44).

Il diavolo fa a pezzi quando porta a non credere in Gesù, a scartarlo come Salvatore.

Il diavolo sbrana quando riesce ad allontanare dalla Chiesa, che è il corpo di Cristo nel mondo; quando induce a credere che sia necessario eliminarla dalla storia perché gli uomini vivano meglio; quando in essa riesce a creare divisione.

Il diavolo uccide quando convince che l'amore è perdente e che per assicurarsi la vita conviene affidarsi alle logiche del mondo.

Il diavolo fa scempio quando riesce a convincere che è bene andare contro la vita dell'uomo, opprimerla in qualsiasi forma: egli è infatti "omicida" in tutti i modi possibili (Gv 8,44).

Il diavolo però non può scavalcare la nostra libertà. Per questo "non è il diavolo, ma la negligenza degli uomini che causa tutte le loro cadute e i guai di cui essi si lamentano" (S. Giovanni Crisostomo).

Gli esorcismi operati da Gesù mostrano, appunto, chi è il più forte (Mc 3,27). La nostra vita è nelle mani del Signore, e nessuno può strapparci da lui, a meno che non siamo noi stessi ad abbandonarlo. Dobbiamo essere dunque serenamente fiduciosi, ma di una fiducia che non è faciloneria e sbadataggine, bensì vigilanza e lotta della fede.

Signore, concedici di sfuggire alle trappole del maligno, e nel duro scontro con il potere delle tenebre rendici vittoriosi.

All'offertorio:

Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci liberi dal maligno, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.

Al Padre Nostro:

Obbedienti al comando del Salvatore, chiediamo al Padre che ci liberi dal maligno:

 

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