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TESTO Commento su Mc 3, 7-12

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Giovedì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (18/01/2024)

Vangelo: Mc 3,7-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 3,7-12

7Gesù, intanto, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea 8e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. 9Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. 10Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. 11Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». 12Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Come vivere questa Parola?
Una folla di disperati proveniente da ogni dove cerca Gesù per trovare un soluzione ai propri problemi di salute. Gesù con generosità li accoglie, ma quando prova a ritagliare per sé e i suoi discepoli un tempo di riposo per rigenerarsi e riprendere il fiato, viene sommerso dalla valanga di richieste che lo costringe, per evitare di esserne schiacciato, di trovare riparo sopra una barca.
Le guarigioni sono segni che Gesù compie perché le persone imparino un po' alla volta a conoscere la sollecitudine misericordiosa del Padre per l'umanità. Sono anche segni che dovrebbero aiutare a riconoscerlo come Figlio di Dio. Gli unici ad accorgersene e a rivelarlo sono però al momento solo gli spiriti impuri ai quali Gesù impone il silenzio. Un silenzio che si capirà solo alla fine quando sarà chiaro che la rivelazione piena della misericordia del Padre si avrà nel momento in cui il Figlio, Gesù di Nazareth, darà la pienezza di vita all'umanità non con le guarigioni ma con la sua morte in croce.

Signore, insegnaci ad amare le persone che ci metti di fronte e accanto nel cammino della vita, offrendo, come hai fatto tu per noi, la nostra vita per loro. Così sia.

La voce di una saggia indiana
«Non si può stringere una mano con il pugno serrato».
INDIRA GHANDI

Don Giuseppe Tilocca - giustiloc@tiscali.it

 

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