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TESTO Commento su Lc 2,16-21

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2024)

Vangelo: Lc 2,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Come vivere questa Parola?

Gesù, un nome ordinario: tanti portavano questo nome. Significa che Dio si rivela nel quotidiano, nella vita di ogni giorno, nelle nostre abitudini, nella nostra mentalità, ma se Egli entra nella nostra vita, non la lascia uguale a prima, la cambia profondamente. Vogliamo lasciarci trasformare da Dio, desideriamo che cambi la nostra vita? Siamo disposti a scoprire le meraviglie che Egli opera nella realtà del nostro presente, oppure abbiamo paura di cambiare? I pastori si stupiscono per l'evento della nascita del Messia. La capacità di stupirci va recuperata; con Maria passiamo dallo stupore alla profondità, lei infatti meditava tutti gli eventi che stava vivendo, confrontandoli nel suo cuore, è questo il primo grande insegnamento di Maria: ci insegna il silenzio e la preghiera, perché Dio non lo percepiamo nel rumore e nel chiasso, nella superficialità, ma nel silenzio e nella profondità del nostro io. Se chiediamo al Signore: “chi sono io per te?”, allora cominceremo a conoscere Gesù e quindi anche noi stessi. I pastori sono dei credenti ideali perché sono semplici, per questo sono missionari; hanno scoperto la gioia annunciata loro dall'Angelo perché proprio loro, considerati indegni, sono stati avvolti dalla luce di Dio, dal suo amore. I pastori e gli angeli hanno qualcosa in comune: la lode, ringraziano Dio. La preghiera è sempre condizionata dall'amore: di fronte all'amore incondizionato che Dio ci riversa quotidianamente, indipendentemente dalle nostre azioni, non può che nascere in noi il ringraziamento.

Chiediamo a Maria di pregare con il cuore, di vivere nella lode e nella benedizione per i doni gratuiti che ogni giorno Dio ci elargisce gratuitamente.

La voce di uno scrittore
“La gratitudine può trasformare i giorni comuni in ringraziamenti, il lavoro di routine in gioia, e cambiare le opportunità ordinarie in benedizioni.”
William Arthur Ward‬

Suor Emilia Di Massimo FMA - emiliadimassimo@libero.it

 

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