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TESTO Commento su Is 40,1-5.9-11; Sal 84; 2Pt 3,8-14; Mc 1,1-8

CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)  

II Domenica di Avvento (Anno B) (10/12/2023)

Vangelo: Is 40,1-5.9-11; Sal 84; 2Pt 3,8-14; Mc 1,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,1-8

1Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.

2Come sta scritto nel profeta Isaia:

Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:

egli preparerà la tua via.

3Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri,

4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Il tema delle letture di questa domenica è l'annuncio della salvezza e della fine delle tribolazioni o durante la storia o al compimento dei tempi
La salvezza è un dono di Dio e lui solo può darla e per questo dobbiamo a lui la lode e il ringraziamento
Ma questo dono ci cade dal cielo come la manna, ci è data senza impegno da parte nostra?
“....Spianate nella steppa la strada.....ogni valle sia innalzata, ogni colle sia abbassato, il terreno accidentato si trasformi in piano......”
Chi può se non gli uomini con fatica e lavoro appianare i colli e alzare le valli?
Imprese si direbbe quasi impossibili e che richiedono tanto tempo e tanto impegno come anche la costruzione della pace richiede lungo impegno e grande costanza anche quando non si vedono i risultati immediati!
Quante volte ci sembra che i nostri sforzi siano vani, che i risultati tardino a venire e ciò ci induce ad abbandonare l'impresa a scoraggiarci, a non avere fiducia o peggio ancora a perdere la SPERANZA
Il tempo affinché si realizzano i sogni di pace ci sembra infinito, la storia sembra ripetersi senza progressi e tutto ciò ci induce allo sconforto e all'abbandono dell'impegno e della fiducia nel genere umano....ma....la saggezza del semplice Pietro illuminato dallo Spirito ci dicembre
“...davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno...”
Il nostro efficientismo ci agita e ci delude al tempo stesso, l'insuccesso immediato ci induce ad abbandonare l'impegno e consegnarci al pessimismo della delusione che ci fa considerare inutili gli sforzi sulla via della pace; il nostro sguardo breve ci fa percepire come i peggiori i tempi che viviamo noi idealizzando il passato che non abbiamo vissuto e che ci fa sospirare l'inutile frase:” una volta era meglio!”
Un solo giorno davanti al Signore è come mille anni: l'impegno di ogni giorno ha lo stesso valore di una vita e vale sempre la pena di agire!
Mille anni davanti al Signore sono come un giorno: tutte le opere anche le più complesse sono il risultato di tante piccole o grandi ma quotidiane azioni, nulla si compie di colpo miracolosamente senza l'impegno quotidiano a partire dal più umile degli operai fino al più potente dei governanti
Per il bene dell'umanità è prezioso ogni gesto!!
D'altra parte Pietro nella sua lettera ci ricorda come ognuno di noi e il mondo stesso non siamo eterni e la fine arriverà senza preavviso per dare origine a una nuova terra e un nuovo cielo dove abiterà (cioè sarà la ragione di vita) LA GIUSTIZIA!
Perciò per prepararci a costruire nuovi cieli e nuova terra il nostro impegno è la costruzione qui ed ora della pace e della verità!

Mi torna in mente la parabola del compenso agli operai uguale sia per quelli arrivati al mattino presto che per quelli arrivati all'ultima ora: mi pare che possiamo leggerla come sia prezioso agli occhi di Dio e quindi per l'umanità sua creatura ogni impegno sincero dal più piccolo al più importante!!

Revisione di vita
- Siamo attenti a non lasciarci invadere dal pessimismo e dal qualunquismo?
- Quanto sappiamo avere uno sguardo attento a cogliere la luminosità del bene anche nei piccoli gesti e a diffondere la cultura del positivo?
- Come conciliamo la consapevolezza della precarietà con la percezione della nostra insostituibilità?

Marinella Gualchi di Torino

 

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