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TESTO Commento su Matteo 2,1-12

don Giampaolo Centofanti  

Epifania del Signore (06/01/2024)

Vangelo: Mt 2,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 2,1-12

1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

6E tu, Betlemme, terra di Giuda,

non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda:

da te infatti uscirà un capo

che sarà il pastore del mio popolo, Israele».

7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».

9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Al vedere la stella provarono una grandissima gioia. Che dono quando ci accorgiamo più chiaramente che vi è una luce che illumina il nostro cuore, la nostra coscienza. È un momento decisivo perché entriamo più esplicitamente in contatto con Dio e anche con noi stessi perché solo quella luce ci porta sulla via che scioglie i nodi e apre le strade. Per esempio oggi viviamo in una svuotante cultura della ragione astratta, dunque dove tutto è messo sul piano di una riduttiva e distorcente tecnica, di un fare cose, un funzionare, senza un più vitale filo interiore. Una ragazza di 20 anni, una brava catechista della parrocchia, mi dice che non può più credere in Dio perché il big bang, l'evoluzionismo, dimostrano che non esiste. Io potrei rispondere con ragionamenti che dimostrano che le teorie vere non contrastano con la fede ma non cado nell'inganno di questa cultura, ridurre tutto a ragionamenti, del resto soggetti a confutazioni. Le chiedo semplicemente nella sua coscienza cosa sente di rispondere alla domanda se crede in Dio. Lei dice che sente di credere ed ecco risolto il problema e messo nella giusta via. Se avesse risposto di non credere allora davvero il Signore non le aveva donato la fede ma magari la stava orientando a chiederla, se veniva a parlare con un sacerdote. Poi ripeto vi sarebbero interessanti riflessioni sul fatto che la fede fa ragionare meglio, anche sui punti che l'avevano messa in crisi e con lei abbiamo affrontato l'argomento. Per brevità osservo che la logica mostra che ogni cosa ha una sua causa. Risalendo le cause da dove esce fuori il mondo? Se non credo dico che non lo so ma la logica si interrompe.

Dunque la via è ascoltare la luce nel cuore. Poi piano piano imparare a scoprire che la vera luce è serena, fa fiorire con equilibrio, gradualità, la mia umanità, non la calpesta: non sensi di colpa, forzature, risposte meccaniche del tipo si fa così, ma invece discernimento pieno di semplicità e buonsenso nella fede, discernimento diverso situazione per situazione, non risposte meccaniche. Ecco la via della rinascita spirituale e psicofisica perché Dio mi ama in modo meraviglioso, mi fa crescere con i tempi e i modi di un amore che mi comprende non con atteggiamenti da vivere meccanicamente.

È un cammino, proprio come quello dei magi, imparare a riconoscere, accogliere, questa luce. Anche loro arrivati a Gerusalemme si distraggono, gli viene naturale fare domande agli abitanti del posto senza prima vedere se è la stella a ispirarli. E cadono nel pericolo di Erode. È bello che invece la stella li aiuta a riconoscere e farsi aiutare dalla grazia che viene anche attraverso le persone, infatti poi vengono avvertiti di non ripassare da Erode in sogno, come accadeva a Giuseppe.

 

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