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TESTO Maria, insieme a noi, in attesa di Gesù

padre Antonio Rungi

IV Domenica di Avvento (Anno B) (24/12/2023)

Vangelo: Lc 1,26-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,26-38

26In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

La quarta domenica di Avvento quest'anno coincide con la vigilia di Natale. Ed è significativo che il brano del vangelo di Luca che parla dell'annunciazione a Maria della nascita del Salvatore venga ad accompagnare l'ultimo tratto del cammino spirituale di questo Avvento 2023.
Leggiamo infatti da San Luca che “nel sesto mese della gravidanza di Sant'Elisabetta, cugina di Maria, in attesa di Giovanni il Batista, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret.
Dio dal cielo invia il suo angelo per parlare e comunicare con Maria le sue intenzioni. Maria era promessa sposa di Giuseppe, membro della casa di Davide e di essa discendente. L'Angelo entra nella casa di Maria misteriosamente e si rivolge a lei con un saluto tutto particolare e importante in merito al contenuto della comunicazione stessa: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. Gabriele così chiama e definisce Maria: la piena di grazia e l'immacolata. A queste tenere parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. Maria non era ancora entrata del mistero della salvezza e quindi è paurosa e dubbiosa, al punto tale che l'angelo la deve rasserenare dicendo: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio”.
E questa grazia consiste nel fatto che ella concepirà un figlio, lo darà alla luce e lo chiamerà Gesù”. Gesù viene presentato nella sua natura di Figlio di Dio, Sarà grande, sarà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Cose sicuramente già note a Maria che come tutte le donne israelite attendeva il Messia, il salvatore. Sembrava tutto assodato e scontato da parte dell'Angelo, ma Maria obietta facendo notare “Come è possibile tutto quello che dice se lei non conosce uomo”. La conoscenza biblica è quella relativa al rapporto coniugale. Comprensibile che un figlio nasce dall'unione feconda dell'amore tra una donna ed un uomo. La riposta dell'arcangelo è precisa e non ammette possibilità di replica, in quanto “lo Spirito Santo scenderà su di lei, su lei stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Il concepimento nel suo grembo avviene per opera dello Spirito Santo e non da un rapporto coniugale con il promesso sposo Giuseppe. A conferma di questo intervento di Dio, nel caso particolare, l'arcangelo porta anche l'esperienza di Elisabetta, la sua parente, che nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile. Quindi se è possibile avere un figlio in tarda età a Dio è possibile realizzare ogni cosa, perché tutto è nelle sue mani e nelle sue possibilità. Ecco perché l'angelo replica a Maria che nulla è impossibile a Dio”. A questo punto capito il discorso e mossa dalla fede, Maria pronuncia il suo sì ed entra in quel cammino di della nascita del salvatore che avverrà a distanza di nove mesi, secondo le leggi della natura. Il sì di Maria permette a Dio di entrare con un corpo umano nella storia dell'umanità.

Riflessione
Volendo approfondire alcune espressioni del vangelo di Luca sulla nascita di Gesù, bisogna partire da questa espressione che rende tutto più chiaro anche in ordine alla posizione di Maria nel piano della salvezza. “Ecce ancilla Domini; fiat mihi secundum verbum tuum! Ecco... sono la serva del Signore. L'umiltà e la disponibilità di Maria è la direzione di marcia per incontrare Cristo.
Avvenga di me secondo la tua parola è la conferma di quella scelta di Dio fatta da Maria. Una scelta che include accoglienza, ma richiede il silenzio profondo di tutto il proprio essere. Maria sa di non essere protagonista, ma lei è grande perché è serva della volontà divina; appartiene a quella schiera di servi che Gesù chiamerà amici: un servo non sa quello che fa il suo padrone.
E invece chi è amico sì. Tutto quello che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. L'ombra dello Spirito che stende la tenda della presenza su una creatura tanto bella per la sua disponibilità sussurrerà i segreti arcani dell'Eterno. E il tempo che continuerà ad andare per tracciare sempre nuovi percorsi di grazia diventerà colmo fino a trasbordare quando il Figlio di Dio vedrà la luce di uno spazio infinitamente piccolo per la sua potenza, lo spazio del limite e della contingenza. Maria, prima culla della Parola ineffabile, primo abbraccio della luce veniente, non possiede altro tesoro che la sua umiltà: cavità che raccoglie pienezza, piccolezza che chiama infinito, limite amato che richiede abbraccio di infinito. Il Natale alle porte, a poche ore dalla celebrazione della messa di mezzanotte e della solennità vera e propria ci spinga a vivere ogni giorno nello spirito mariano, come l'ha vissuto la Vergine Santissima quando si è affidata totalmente a Dio.

 

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