TESTO Commento su Matteo 2,13-18
don Giampaolo Centofanti Commento al Vangelo
Santi Innocenti (28/12/2023)
Vangelo: Mt 2,13-18

13Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
14Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, 15dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall’Egitto ho chiamato mio figlio.
16Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. 17Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:
18Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più.
Senza la luce della fede la vita è uno scandalo senza fine. Ma il punto è che Dio aveva creato il paradiso terrestre e l'uomo ha usato male la sua libertà di persona a immagine e somiglianza di Dio. Nella sua misericordia infinita Dio fa di tutto per trasformare in trampolino di lancio per una vita nuova in lui anche il peccato. E sviluppa il suo disegno provvidenziale di salvezza nelle pieghe nascoste della storia, con le scelte di accoglienza della luce di tanti piccoli come i componenti della Santa Famiglia. E come la luce rende bella la vita delle persone e non fa loro perdere tanti doni. Pensiamo a Giuseppe che poteva rimandare indietro Maria incinta e pensiamo a Maria che poteva a sua volta non fidarsi di Giuseppe che di notte le chiede addirittura di andare in Egitto. Lo Spirito fa vedere e vivere ogni cosa in modo nuovo. Portino anche noi Maria e Gesù per questa bella strada.