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TESTO Commento su Giovanni 6,37-40

don Giampaolo Centofanti  

Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti (Messa I) (02/11/2023)

Vangelo: Gv 6,37-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 6,37-40

37Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, 38perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. 40Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Il nome Gesù significa Dio salva, Dio è salute. Nella enciclica Spe Salvi al numero 46 Benedetto XVI, riprendendo la 1 Cor 3, 12-15, afferma che la misericordia del Padre è totale e senza condizioni. Dio ci dona tutta la vita per comprendere, ciascuno a modo proprio, chiaramente che ci conviene scegliere tale misericordia del tutto gratuita, che Dio ci offre anche se fossimo peccatori incalliti e non convertiti. Dunque l'inferno non è una sanzione divina ma una scelta totalmente libera e definitiva della persona creaturale. Se i diavoli volessero andare in cielo Dio li accoglierebbe a braccia aperte ma la loro scelta personale è definitiva, sono loro che non la cambiano. Il purgatorio a sua volta non significa dunque venire rimandati a settembre per una punizione meno forte. Ma invece è la delicatezza con la quale Dio aiuta ad aprire un cuore che è stato chiuso in tante scelte e che non si può riaprire che gradualmente per non venire violentato.

 

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