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TESTO Commento su Marco 2,1-12

mons. Vincenzo Paglia  

Venerdì della I settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (13/01/2006)

Vangelo: Mc 2,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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Dopo alcuni giorni Gesù 1entrò di nuovo a Cafàrnao. Si seppe che era in casa 2e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.

3Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. 4Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. 5Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».

6Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: 7«Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». 8E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? 9Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? 10Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, 11dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». 12Quello si alzò e subito presa la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

Gesù entra di nuovo nella casa di Cafarnao, divenuta ormai dimora abituale di quella piccola comunità. E, come di consueto, in tanti accorrono a bussare a quella porta. Continua quel clima di euforia e di festa che si crea ovunque Gesù va. L'animo della gente si riempie sempre più di speranza e nei volti si vede crescere il desiderio di star bene. Tutti credono che sia giunto il tempo in cui è possibile finalmente essere felici. C'è speranza di guarigione anche per un paralitico, portato da alcuni amici. Costoro, giunti alla porta, non riescono ad entrare a motivo della grande folla. Per nulla rassegnati, salgono sul tetto della casa con quel malato e lo calano davanti a Gesù. Appena lo vede, Gesù lo guarisce nel cuore perdonando i suoi peccati, e poi lo fa alzare dal letto guarendolo anche nel corpo. Quel paralitico, come tutti i poveri, ha bisogno di salvezza del corpo e del cuore. Potremmo dire: non di solo pane vivono i poveri, ma anche di amore e di perdono.

 

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