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TESTO Commento su Marco 1,29-39

mons. Vincenzo Paglia  

Mercoledì della I settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (11/01/2006)

Vangelo: Mc 1,29-39 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.

32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.

35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Gesù lascia la sinagoga assieme al suo piccolo gruppo. Ormai non è più solo. Egli ha scelto di comunicare il Vangelo del regno assieme ai suoi discepoli. Con loro forma ormai una famiglia. Lo vediamo entrare nella casa, divenuta la dimora di questa piccola famiglia, di questa piccola comunità. E anche qui avviene il miracolo. Il gruppetto dei discepoli presenta subito a Gesù l'anziana suocera di Pietro che giace a letto con la febbre. Gesù risponde immediatamente alla preghiera dei discepoli. Si accosta alla anziana donna, la prende per mano e la guarisce. Quella donna, una volta guarita, si mette a servirli. La guarigione è, appunto, alzarsi dall'immobilismo del proprio egoismo e della propria pigrizia per mettersi a servire Gesù e la sua comunità. L'evangelista narra una giornata tipo di Gesù. Inizia con la preghiera, ossia con l'incontro con il Padre in un luogo appartato, intimo, lontano dalla folla e dalla confusione. Per Gesù, la preghiera non è solo l'inizio temporale della giornata, ne è il fondamento. E quando i discepoli rivolgono la mente e il cuore a Dio inizia il tempo nuovo annunciato dal Vangelo. Stare davanti al Signore in preghiera, come figli che tutto attendono da Lui, significa iniziare un modo nuovo di vivere. È il modo di vivere di Gesù: egli è Figlio dall'eternità. È venuto sulla terra a fare non la sua volontà ma quella del Padre. E il Padre vuole che tutti gli uomini siano salvi. Potremmo dire che dalla preghiera Gesù allarga il suo cuore sino ai confini della terra. Ecco perché non si ferma nei luoghi abituali. Va dovunque. E dovunque passa crea un clima nuovo, di festa, soprattutto tra i poveri; anche i lebbrosi, i più poveri tra i poveri, accorrono a lui e vengono guariti.

 

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