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TESTO Commento su Matteo 14,22-33

don Giampaolo Centofanti  

XIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (13/08/2023)

Vangelo: Mt 14,22-33 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 14,22-33

[Dopo che la folla ebbe mangiato], 22subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. 23Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.

24La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. 25Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. 26Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. 27Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». 28Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». 29Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». 31E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 32Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 33Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

Ho commentato da poco questo brano: https://gpcentofanti.altervista.org/i-salti-nella-fede-vangelo-di-lunedi-7-agosto-2023-e-commento/

Qui posso aggiungere che prima di spingere amorevolmente i discepoli in un nuovo oltre della fede Gesù prega a lungo. Talora qualcuno si sente dire che molti sono opportunisti perché si avvicinano a Dio solo quando hanno bisogno. Si tratta di generalizzazioni, la storia di ciascuno è specifica e solo Dio la conosce davvero. Inoltre per esempio vediamo che persino Gesù prega di più nei momenti decisivi a vario titolo. Ed è vero che è importante vivere tali passaggi poggiando tutto in Dio, prima di tutto nella preghiera. Preghiera sincera ossia vissuta con l'intenzione di cercare di accogliere nella vita concreta la grazia invocata. Ecco possiamo osservare che è un cammino partire dalla preghiera, che cambia le carte in tavola, e non arrivarci magari alla fine, per disperazione. Nei momenti decisivi Gesù per prima cosa partiva dalla preghiera e da una preghiera intensificata. Spesso vissuta di notte per non togliere tempo alle persone e per pregare stando solo con Dio. Ma queste sono cose da vivere con gradualità ed equilibrio. Anche lo strafare non è di un'autentica spiritualità. Nel caso è Dio a portare con equilibrio anche nella preghiera notturna. La sequela non è l'opera di un energumeno.

E qui vediamo che è proprio nel dialogo fiducioso con Gesù che Pietro viene gradualmente portato in una fede meno attaccata alle cose esteriori e più capace di camminare sulle acque della fede. È lì, nel cuore abbandonato in Dio, che in un cammino cessano i venti di mille confusioni, agitazioni, inganni, fasulli e si entra nella pace. La pace non è un innaturale mare di cristallo, senza mai increspature e onde, ma la pace del mare profondo. Anche i santi si innervosiscono, hanno emozioni, specie nell'interiorità, ma più maturano più tornano rapidamente alla pace profonda.

 

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