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TESTO Incontrare il Signore

don Marco Pratesi  

II Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (15/01/2006)

Vangelo: Gv 1,35-42 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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35Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli 36e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». 37E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. 38Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa Maestro –, dove dimori?». 39Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.

40Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – 42e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

Il racconto evangelico ci parla dell'incontro di alcuni discepoli con Gesù.

È Dio che cerca per primo l'incontro. Gesù passa, Giovanni il profeta lo annuncia. Tutto questo nasce da una precisa volontà di Dio: lasciarsi incontrare, farsi conoscere. Non siamo noi ad avere l'iniziativa della ricerca. Dio ci cerca, e non lo cercheremmo se lui per primo non cercasse l'incontro con noi.

Da parte nostra, per incontrare Dio bisogna prima di tuttodesiderarlo, non accontentarsi del semplice sentito dire: "ho fatto il catechismo, vado a Messa, credo, conosco già Dio". Ma dietro tutto questo può essere scomparso in noi ogni desiderio di incontro con Gesù. Perché ci sia incontro, bisogna che per noi il Signore sia non solo un'idea, ma una persona con la quale entrare in rapporto. Un rapporto che, come ogni altro, richiede tempo, impegno, cura, anche sofferenza; ma che diventa sempre più essenziale e apportatore di pace.

Per incontrare il Signore, normalmente occorre un contesto comunitario: bisogna vivere la Chiesa. I due discepoli e Pietro scoprono Gesù insieme, in rapporto l'uno con l'altro. È importante non essere soli, avere fratelli e sorelle nella fede che ci additano il Signore. Dio passa e si manifesta anche attraverso altre persone nella comunità cristiana. Chi vuole fare tutto da solo difficilmente potrà incontrare il Signore. Ecco perché l'autentico incontro con Dio generalmente è possibile solo se facciamo una vera esperienza di Chiesa, di vita nella comunità cristiana, quale che sia.

In particolare, è importante avere qualcuno che ci segua e ci sia punto di riferimento: per Samuele fu il sacerdote Eli, per i due discepoli il Battista. La confessione (se, come spesso accade, si tratta di un prete) e il colloquio spirituale fatti con una certa continuità sono strumenti di grande valore per chiunque voglia camminare più speditamente sulla strada di Dio alla sequela di Gesù.

Oggi Gesù ci ripete: "Venite e vedete". Egli ci cerca: a noi desiderare questo incontro e ad esso disporci, per poter "rimanere presso di lui tutto il giorno" ogni giorno della nostra vita.

All'offertorio:

Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ravvivi la nostra sete di incontrare Gesù, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.

Al Padre Nostro:

Chiediamo al Padre di mostrarci la santità del suo nome, e godere della sua presenza:

 

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