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TESTO Commento su Matteo 10,26-33

Omelie.org (bambini)  

XII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (25/06/2023)

Vangelo: Mt 10,26-33 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: 26Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. 27Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. 28E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. 29Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. 30Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!

32Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.

Buongiorno a tutti voi!

Quattro domeniche fa abbiamo celebrato la solennità di Pentecoste! Vi ricordate il Vangelo che cosa diceva? Gesù inviava i discepoli nel mondo per essere testimoni del suo amore. Noi, quel giorno, abbiamo capito che quell'invio non era solo per i dodici uomini amici di Gesù, ma anche per tutti noi che siamo, proprio attraverso il Battesimo, diventati testimoni della sua morte e resurrezione. Chi è il testimone? È uno che ha visto, che conosce le cose e, proprio perché le conosce, le racconta agli altri che non le conoscono. Ad esempio, se vado a vedere uno spettacolo e quel film o quel teatro mi è piaciuto molto per vari motivi, perché mi ha divertito, perché mi ha aiutato a capire tante cose, quando incontrerò un amico gli racconterò la mia esperienza e gli dirò di andare a vedere quello stesso spettacolo! Questo può succedere anche con un libro che ho letto, o con altre cose. Io, per esempio, domenica scorsa sono andata a vedere un bosco e ci sono andata con una guida che non solo ci indicava bene i sentieri per non smarrirci, ma ci aiutava a guardare gli alberi, le foglie, ci aiutava a sentire i rumori e i profumi del bosco. È stato un pomeriggio molto bello e per questo l'ho racconto anche a voi, perché se avrete la possibilità, possiate fare la stessa esperienza.

Questo modo di raccontare ciò che abbiamo visto e veduto, ciò di cui abbiamo fatto esperienza, è accaduto anche agli apostoli. La fede è come un testimone che si passa nella corsa della staffetta. Il testimone è la loro esperienza. Ciò che hanno vissuto dopo l'incontro con Gesù risorto ha illuminato tutte le azioni e le parole che il Maestro aveva detto loro prima di vivere i giorni della passione e della morte.

Proprio il giorno di Pentecoste la loro testimonianza è arrivata a tutte le persone presenti in Gerusalemme. All'inizio era una testimonianza solo orale poi, nel tempo, hanno deciso di scrivere questi racconti perché non andassero perduti o inquinati con altre storie.

La fede, però, lo sappiamo bene, non si impara su un libro, ma si trasmette da cuore a cuore. In questo caso, chi ci trasmette la fede sono i genitori o i nonni o gli zii, oppure può capitare che sia un amico, un compagno di classe o di oratorio che ci racconta come è bello vivere con Gesù... e questa sua gioia diventa per noi una testimonianza contagiosa.

Si diventa testimoni perché si incontra Gesù, si incontra il suo amore. La fede è come un legame, un vincolo non che ci imprigiona, ma piuttosto che ci fa contenti. È qualcosa che ci piace e a cui leghiamo il nostro cuore. Se ci pensate bene, noi viviamo di fede, di tante fedi. Per esempio abbiamo fede nell'amicizia, fede nella squadra di calcio, fede nei nostri genitori, fede nel dottore che ci cura, fede negli insegnanti, fede nel nostro allenatore ecc.

La stessa cosa è con il Signore: la fede è un legame che nasce a poco a poco ma che deve crescere ogni giorno sempre di più, deve diventare ogni giorno sempre più forte. Non basta decidere una volta soltanto la nostra fede, il nostro legame con lui, ma ogni giorno dobbiamo dire il nostro desiderio di vivere la nostra vita, le nostre giornate accanto Gesù.

Il Vangelo di oggi comincia con una esortazione, ve la ricordate? Gesù dice: “Non abbiate paura degli uomini!”. È proprio un invito chiaro ad avere coraggio, ma perché questo? Perché vivere la fede in Gesù, per gli apostoli, non è stato facile... chi professava la fede nell'uomo di Nazaret, veniva messo a morte. Molti discepoli sono stati uccisi per la loro fede.

Oggi, nella nostra nazione, ogni persona può professare liberamente la sua fede: noi cristiani, gli ebrei, i mussulmani, persone di altre confessioni religiose. Nella nostra patria abbiamo, come cittadini, questo diritto fondamentale, ma in tante altre parti del mondo questo diritto manca completamente e, a volte, anche i cristiani sono perseguitati per la loro fede. Sul mio tavolo ho un calendario che ogni mese ricorda il martirio di un cristiano. E non si parla di martiri antichi ma di persone martirizzate in questi ultimi tempi... di qualcuno vi posso dire le date: sono tutte piuttosto recenti, persone uccise dopo il 2000, perché in nome di Gesù difendevano i diritti dei poveri, o semplicemente perché professavano la loro fede cristiana.

Oggi Gesù, con questo Vangelo, ricorda a tutti noi che essere uccisi per la fede in Lui è ancora possibile. “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” (Gv 15,20b). Avverte i discepoli ma avverte anche noi.

Ecco allora la paura... ma è una emozione normale. Come la gioia e il dolore, la paura la sentiamo e la proviamo dentro di noi. Pietro per paura ha rinnegato Gesù, aveva paura di essere processato e messo a morte proprio come il suo Maestro. Gesù conosce il nostro cuore, conosce le nostre paure anche a questo riguardo. Non so se qualcuno di voi si è mai vergognato di dire ai suoi compagni che va a Messa o che frequenta l'oratorio! Può succedere che, davanti a ragazzi più grandi che facilmente prendono in giro gli altri, uno si senta in difficoltà a dire la verità, ma in questo dobbiamo farci anche aiutare dagli adulti, dai nostri genitori, educatori, catechisti... Parlare con loro ci aiuta a liberare la nostra paura, a farla uscire dal nostro cuore. E poi, oltre a questo, io vi dico che dovremmo sempre tenere nel cuore le parole di questo Vangelo: non dobbiamo avere paura - dice Gesù - di quelli che ci fanno del male fisicamente, ma di quelli che ci spingono, fingendosi nostri amici, a compiere il male. Cioè, se io per paura mi aggrego a un gruppo di ragazzi che prendono in giro gli altri, o che hanno lo scopo solo di disturbare, di divertirsi compiendo atti vandalici, sporcando e rompendo le cose pubbliche, devo capire che è questo il male peggiore perché rischia di far morire, insieme al bene, al buono e al bello che c'è in me, anche l'amore verso le persone care e anche la fede in Gesù. Questa scelta diventa davvero pericolosa.

Non temete - dice Gesù - quelle persone che possono offenderci per la nostra fede. Sicuramente può dispiacere, ferire, può fare anche paura questa esperienza, ma proprio per questo dobbiamo ricordare e conservare un'altra parola del Maestro: egli afferma che la nostra vita è sempre davanti al Padre, e come Dio si prende cura degli uccellini per i quali provvede il cibo e la casa, così si prende cura di ciascuno di noi. Pensate che nel libro del profeta Isaia c'è una frase bellissima che dice il Signore: “Ti ho disegnato sul palmo delle mie mani" (Is 49,16), come dire che la nostra vita è come una foto che è sempre davanti agli occhi di Dio e per questo non dobbiamo temere, anche quando abbiamo difficoltà.

Spesso diciamo che noi abbiamo fede in Dio, ed è vero! Ma vi dico che la fede di Dio nei nostri confronti è più grande e più solida. Lui si fida sempre di noi: è il motivo per cui ci chiama, ci ama, e ci invia ad essere suoi testimoni.

Abbiamo detto che la fede è un legame forte e solido proprio come quello che abbiamo con la nostra famiglia.

Un legame così non va mai spezzato, neppure con il Signore! Ma se un giorno dovesse accadere, sappiamo che Lui questo legame con noi non lo spezzerà mai!
Buona domenica!
Commento a cura di Piera Cori

 

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