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TESTO Commento su Marco 2,1-12

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Venerdì della I settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (16/01/2004)

Vangelo: Mc 2,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 2,1-12

Dopo alcuni giorni Gesù 1entrò di nuovo a Cafàrnao. Si seppe che era in casa 2e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.

3Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. 4Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. 5Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».

6Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: 7«Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». 8E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? 9Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? 10Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, 11dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». 12Quello si alzò e subito presa la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

Dalla Parola del giorno

Si radunarono tutti gli anziani d'Israele e dissero a Samuele: "Tu sei ormai vecchio e i tuoi figli non ricalcano le tue orme. Stabilisci quindi per noi un re che ci governi, come avviene per tutti i popoli". (1Sam 8, 4-5)

Come vivere questa Parola?

Il testo biblico introduce l'avvento della monarchia in Israele movendosi su due opposti filoni. Uno filomonarchico, in cui si evidenzia l'utilità di questa nuova forma di governo, e l'altro antimonarchico, che rimarca piuttosto la negatività della proposta avanzata dal popolo che voleva un re "come avviene per tutti i popoli". Artefice di questo passaggio è Samuele ormai vecchio, costretto a piegarsi alle pretese del popolo dopo l'insuccesso decretato dai suoi figli i quali, succeduti a lui in qualità di giudici, avevano amministrato iniquamente la giustizia. Samuele tergiversa, prega, si consulta con JHWH, alla fine cede. Però mette sull'avviso il popolo circa le "pretese del re" che avrebbe regnato. Una lunga lista, scandita dall'alternarsi martellante di 'vostrò e 'suo', vostro dovere, suo diritto. Ma il popolo non gli dà retta, rifiuta d'ascoltarlo e il Signore dichiara: "Costoro non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di essi". Un dramma che si protrarrà nel tempo, sino a noi.

Forse non rigettiamo anche noi Dio stesso decidendo di far governare la nostra vita dall'effimera e subdola regalità dell'ego? In verità, detronizziamo Dio ogni qualvolta facciamo affidamento più sulle nostre forze che non sulla sua potente salvezza, più sulla parzialità dei nostri giudizi che non sul discernimento scaturito dall'ascolto della Parola.

Oggi nella mia pausa contemplativa mi abbandono a Dio. Sì, mi affido a Colui che è forte e potente perché possa celebrare con delicato e infinito Amore la sua Signoria dentro la mia vita. Questa la mia preghiera:

Mio Signore e mio Dio, la cui regalità m'attrae nell'amore e nel rispetto, fa' che la mia vita manifesti sempre la Tua signoria nell'ascolto obbediente della Parola e nella dedizione al Tuo regno che cresce in me come seme fecondo e dà frutti copiosi di carità operosa.

La voce di un mistico

La salvezza non sta in un'idea, consiste in un cambiamento di livello dell'anima. E' un processo inesorabile di morte a se stessi, di morte al dualismo congenito dello spirito umano e all'affermazione assoggettante dell'ego, che è l'ostacolo fondamentale alla presa di possesso dell'uomo da parte dello Spirito annunciato dalle Scritture.
Henri Le Saux

 

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