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TESTO Commento su 1Sam 4,2-3

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Giovedì della I settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (15/01/2004)

Vangelo: Mc 1,40-45 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

I Filistei si schierarono per attaccare Israele, (che) ebbe la peggio. Quando il popolo fu rientrato nell'accampamento, gli anziani d'Israele si chiesero: "Perché ci ha percossi oggi il Signore di fronte ai Filistei?".

Come vivere questa Parola?

Mentre i figli di Eli "andavano avanti imperterriti e la loro condotta era cattiva davanti al Signore", come c'informa il testo dei LXX in un'aggiunta posteriore, i Filistei si schierano contro Israele e nel divampare della battaglia carpiscono l'arca dell'alleanza seminando terrore e morte. Dinanzi a questa terribile disfatta, gli anziani d'Israele si chiedono angosciati: "Perché ci ha percossi oggi il Signore di fronte ai Filistei?". Un interrogativo inquietante che lascia interdetti anche noi quando sperimentiamo la solitudine della sconfitta e della resa di fronte al misterioso accanirsi di eventi avversi. Rimaniamo come intrappolati nell'afflizione amara dello scoraggiamento percependoci abbandonati da Dio, impotenti dinanzi al male. E in questo crogiuolo il miele della fede si trasforma in fiele di sfiducia. Perché? Forse Dio si è stancato di noi e ci rigetta? Ha forse spezzato il vincolo dell'alleanza tessuta nell'amore di un tempo? No, tutt'altro. Dio ci percuote per correggere il tiro maldestro della nostra miopia e purificarci dalle scorie dell'ego incline al peccato. Ci abbandona ma non ci trascura, e lo fa per attirarci a sé con più forza. Questo è infatti l'unico modo per essere liberati dai lacci dell'infedeltà. Gustare dunque l'amarezza delle nostre scelte sbagliate o l'insipidezza di atteggiamenti mediocri e sciatti è un'operazione dolorosa ma necessaria, che nel tempo ci rende veramente liberi d'amarlo, e per la quale non dovremmo mai smettere di dire grazie, anche se la trafittura della correzione sanguina a lungo.

Nel mio sostare silenzioso in preghiera oggi rivisiterò la mia storia riconoscendo, lungo i ripetuti tornanti del dolore, la mano potente del Signore che mi ha ferito e fasciato ne contempo per estirpare dal mio cuore i frutti mortiferi della carne con le sue passioni e i suoi desideri perversi. Questa la mia preghiera:

Affonda tra le pieghe del mio cuore il bisturi del tuo amore tenace, Signore, perché liberato dalla caparbietà dell'ego, mi abbandoni al tuo volere senza opporre più resistenza, nella quiete dei giorni che mi preparano all'incontro definitivo con te.

La voce dei Chassidim, ebrei mistici d'Europa

Il padre di mardocheo –il futuro celebre rabbi di Lechowitz- si lamentava della pigrizia del figlio nello studio. In città giunse un santo rabbino. Il padre gli condusse Mardocheo perché lo correggesse. Il rabbino, rimasto solo col ragazzo, lo strinse al cuore e se lo tenne a lungo affettuosamente vicino. Quando il padre ritornò, il rabbino gli disse: "Ho fatto a Mardocheo un po' di morale; d'ora in poi la costanza non gli mancherà". Quando ormai adulto e famoso, Mardocheo, raccontava questo episodio, diceva: "Ho imparato allora come si convertono gli uomini".
Martin Buber

 

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