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TESTO Fosse così semplice...

don Alberto Brignoli  

V Domenica di Pasqua (Anno A) (07/05/2023)

Vangelo: Gv 14,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? 3Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. 4E del luogo dove io vado, conoscete la via».

5Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». 6Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 11Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

12In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.

Sarà che io sono un uomo di poca fede... ma mi è faticoso riuscire a comprendere le cose di Dio e i suoi misteri, in particolare capire la sua volontà.

Come facciamo a capire cosa vuole Dio da ognuno di noi, singolarmente? Tutti abbiamo una strada da percorrere, un destino, forse, pensato per noi da sempre: ma come facciamo a sapere quale sia? Qual è la strada che dobbiamo percorrere nella vita, per essere sicuri - o quantomeno avvicinarci alla certezza - di fare la volontà di Dio? Già fatico io a comprendere se quello che faccio è secondo il volere di Dio, immaginiamoci quando qualcuno mi chiede (giustamente, visto il mio ruolo) di aiutarlo a capire cosa Dio vuole dalla sua vita... Mi rammarica, il fatto di non riuscire ad aiutare gli altri a trovare la direzione giusta da prendere.

Ma poi, leggendo il brano di Vangelo di questa domenica, un po' mi sono consolato, vedendo la domanda di Tommaso a Gesù: “Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?”. Tommaso mi è sempre stato simpatico, perché lo ritengo il più “contemporaneo” tra gli apostoli, con tutte le sue domande esistenziali, degne dei migliori Schopenhauer, Kierkegaard e Sartre; ma credo che ognuno di noi si ritrovi in lui e nella sua domanda sul senso della nostra esistenza. Del resto, è proprio così: che cosa pensi Dio, quali siano i suoi disegni e dove vada il Signore, nessuno di noi lo sa. Dove siano diretti i suoi passi, nemmeno lontanamente possiamo immaginarlo. Men che meno, ci è dato di sapere dove portino le sue strade. Di conseguenza, non sappiamo proprio come muoverci nella vita cercando di seguire le sue orme: “Come possiamo conoscere la via?”.

Se non sappiamo quali sono le intenzioni di Dio, qual è la sua volontà, come possiamo sapere come ci dobbiamo comportare per essere dei buoni credenti? Come facciamo a sapere che cosa dobbiamo fare per camminare nelle sue vie? Se almeno Dio fosse un po' più chiaro e ci dicesse dove ci vuole condurre, che la cosa ci piaccia o meno, fidandoci di lui ci attrezziamo e cerchiamo di andargli dietro! E invece, con Dio, ci capita spesso come quando si va a fare un giro in montagna con una guida esperta a cui chiedi: “Da che parte passa il sentiero?”, e lui ti risponde: “Su di là”! Ricevendo indicazioni poco chiare - soprattutto se siamo stanchi e non sappiamo quanto manca alla meta - ci viene voglia di mandare a quel paese la nostra guida... non vorrei sembrare blasfemo, ma a volte con questo Dio così misterioso ci capita di prendercela talmente tanto, che ci viene davvero voglia di lasciarlo perdere e fare a meno di lui!

Non credo che Tommaso abbia perso la pazienza con Gesù, ma di certo il senso della sua domanda è forte: “Signore, da che parte andiamo? Dove ci porti?”. E la risposta di Gesù non è da meno, perché il Maestro se ne esce con una delle più famose autorivelazioni presenti nei Vangeli: “Io sono la via, la verità e la vita”. Della serie: vuoi sapere dove stiamo andando? Tu non ti preoccupare e seguimi: ci sono io. Vuoi capirci qualcosa, in tutta questa storia senza certezze? Tu non ti preoccupare e vienimi dietro: ti dirò io la verità delle cose. Vuoi trovare finalmente quello che dà senso alla tua vita, e non sai dove trovarlo? Tu non ti preoccupare e vieni con me: ci sono io, sono io la vita di cui hai bisogno.

In buona sostanza, Gesù ci invita a non tormentarlo con troppe domande, perché la risposta, in fondo è solo una, ovvero Lui. Lui, e insieme a lui - come dice a Filippo - il Padre, che con lui è una sola cosa, e che insieme con lui dà significato al nostro cammino, alla nostra sete di verità, al nostro desiderio di vita.

In questo brano di Vangelo, di fronte a queste affermazioni un po' titubanti dei suoi discepoli, alla fine Gesù sembra un po' spazientirsi, per la loro - e la nostra - difficoltà a capire: “Da tanto tempo sono con voi e non mi avete conosciuto?”. Filippo fa una richiesta tutto sommato desiderosa di sapere di più e, suo malgrado, fa la figura dell'ignorante che ancora non ha capito nulla del rapporto tra Gesù e il Padre. Certo, erano insieme da tre anni: tre anni di miracoli, di segni, di prodigi, di parole di vita, di folle festanti, di conversioni profonde, di respiri di pace e di fraternità, pur con molte opposizioni. Ma come dare torto a Filippo? Anche noi avremmo fatto la stessa domanda, o forse non ci saremmo neppure arrivati, a un'espressione piena di fede come quella: “Signore, mostraci il Padre, e ci basta!”.

Immaginiamoci ora, un mese esatto dopo i fatti del Calvario, che cosa potrebbe rimproverarci Gesù: “Non capite ancora? Non mi avete ancora conosciuto? Non avete forse trovato la mia tomba vuota? Non mi avete ascoltato mentre vi scaldavo il cuore spiegandovi le scritture? Non mi avete riconosciuto nello spezzare il pane? Non vi ho forse donato la pace, la sera di quello stesso giorno, nonostante le porte chiuse del vostro cuore? Non vi ho forse mostrato i segni della passione nel mio corpo? Non vi ho forse aperto la porta del recinto per entrare e uscire, e trovare in me libertà e conforto?”.

Beh, insomma...non è per niente facile riuscire a capire fino in fondo tutte queste cose; per fortuna, siamo in attesa della forza dello Spirito Santo, che ci aiuterà a comprendere ogni cosa.

Nel frattempo, sembra dirci Gesù, poche domande e molta fiducia in me. Non sai dove andare? Io sono la Via. Non sai più a chi o a che cosa credere? Io sono la Verità. Non sai più qual è il senso del tuo affanno quotidiano sotto il sole? Io sono la Vita.
Semplice, vero?

 

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