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TESTO Christòs anésti-alithòs anésti

don Michele Cerutti

Domenica di Pasqua (09/04/2023)

Vangelo: Gv 20,11-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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11Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». 14Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. 15Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». 16Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». 17Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». 18Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Può succedere a tutti che dopo aver seguito un percorso di fede, ovvero di incontro con il Signore, arriva il momento difficile in cui la situazione ci sembra sfuggire di mano.
La donna che Gesù aveva liberato da sette demoni, la donna che assisteva il Maestro nei vari spostamenti, la donna che è rimasta fedele fino al momento più alta della Passione con la crocifissione e al momento della morte ora vive lo scoraggiamento più totale. Quel Signore che aveva seguito è morto e ora non è più nel sepolcro. Il pensiero che corre subito a lei è un sospetto ovvero che il corpo del Cristo sia stato trafugato.
Maria Maddalena è nella disperazione più totale.
Si era incamminata sul far del mattino e tra chiari e scuri di un'alba di un nuovo giorno aveva portato dietro di sé aromi e balsami per profumare il corpo di Gesù.
Era andata con l'intenzione chiara di incontrare un cadavere non con l'intenzione di essere testimone dell'evento centrale della fede: la Risurrezione.
Appesantita di profumi e balsami rimane come stordita davanti alla sorpresa di una tomba vuota.
Corsa al sepolcro ora corre dagli apostoli per denunciare il trafugamento del corpo di Gesù.
Pietro e Giovanni, sollecitati dalla Maddalena, vanno alla tomba e davanti a quelle bende abbandonate sono costretti a tornare dagli altri e rintanarsi ancor di più nella paura della persecuzione.
Maria Maddalena rimane nel giardino e con un volto irrigato da lacrime vive lo stordimento che impedisce di vedere il Risorto e confonderlo con un giardiniere.
Non dobbiamo avere paura di cadute nella nostra fede dobbiamo come la Maddalena non stancarci mai di farci trovare con un cuore aperto.
Sì è Gesù che cerca noi come ha cercato tutti i suoi dopo gli eventi della Passione una volta che è risorto.
La Pasqua è immersione totale nella misericordia di Dio un dono che ci viene consegnato gratuitamente. Gesù riparte con quelli che lo hanno tradito.
Mi stupisce sempre la delicatezza del Risorto nei confronti della Maddalena con l'invito forte a non trattenerlo.
La Risurrezione richiede di ripartire con la fede in maniera diversa utilizzando criteri differenti.
Un Gesù risorto che si presenterà con i segni della Passione per ricordarci che la sofferenza è chiamata a essere redenta.
Quindi il Cristo risorgendo porta sulle sue spalle i nostri limiti della condizione umana e diventa avvocato presso il Padre perché la sua Kenosis ora è esaltata.
A noi il compito di annunciare al mondo che Cristo è risorto e lo possiamo incontrare laddove il Signore ci ha messo. La Maddalena ora è chiamata a trasmettere la gioia di questo incontro e ci indica nella sua prontezza la responsabilità dell'annuncio.
Nelle settimane successive alla Pasqua mediteremo la profondità degli Atti degli Apostoli, di cui abbiamo letto i versetti iniziali.
I momenti di difficoltà nelle prime comunità cristiane non sono mancate.
Pensiamo alle persecuzioni ad opera dei Giudei nei confronti dei cristiani che provenivano da quel mondo oppure le persecuzioni dei romani per tutti coloro che rifiutavano la venerazione all'imperatore.
In queste pagine troviamo le epopee dei primi martiri quelle di Stefano e di Giacomo e di tanti altri.
Non sono mancate le infedeltà all'interno delle comunità con le divisioni, ma anche il confronto sincero.
Tuttavia, la scia di annunciatori della Risurrezione non si è interrotta e giunge fino a noi chiamati a trasmetterla alle nuove generazioni.
Cari amici non limitiamoci a vivere una celebrazione pasquale come se avessimo timbrato un cartellino.
Non ci salveremo per i timbri posti sul badge messe, ma la nostra fede diventerà autentica se riusciremo a percepire un poco di più di questo grande mistero che è la Risurrezione.
Buona Pasqua! Cristo è veramente Risorto!

 

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