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TESTO Lazzaro è riportato in vita da Gesù

padre Antonio Rungi

V Domenica di Quaresima (Anno A) (26/03/2023)

Vangelo: Gv 11,1-45 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 1un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. 2Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. 3Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».

4All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». 5Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. 6Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. 7Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». 8I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». 9Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 10ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».

11Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, si è addormentato; ma io vado a svegliarlo». 12Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». 13Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. 14Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto 15e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». 16Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».

17Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. 18Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri 19e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. 20Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! 22Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». 23Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». 24Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». 25Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». 27Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

28Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». 29Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. 30Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. 31Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.

32Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». 33Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, 34domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». 35Gesù scoppiò in pianto. 36Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». 37Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».

38Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. 39Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». 40Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». 41Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. 42Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». 43Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». 44Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».

45Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

 

Forma breve: Gv 11, 3-7.17.20-27.33b-45

In quel tempo, 3le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».

4All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». 5Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. 6Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. 7Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».

17Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. 20Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! 22Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». 23Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». 24Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». 25Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». 27Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

33Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, 34domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». 35Gesù scoppiò in pianto. 36Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». 37Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».

38Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. 39Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». 40Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». 41Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. 42Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». 43Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». 44Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».

45Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

Il Vangelo della quinta domenica di Quaresima ci presenta il miracolo di Lazzaro, riportato in vita da Gesù. Prefigurazione del mistero della Risurrezione del Signore, questo miracolo viene classificato come risurrezione di Lazzaro, ma in realtà è soltanto un ritorno alla vita terrena di un essere umano deceduto da quattro giorni e già in fase di decomposizione. La risurrezione che Cristo celebra con sua Pasqua è quella definitiva perché il corpo di Gesù assume i connotati dell'eternità, mentre la risurrezione di Lazzaro è solo un fatto temporaneo e non eterno e definitivo. Tanto è vero che Lazzaro terminato il corso terreno della sua esistenza muove definitivamente ed è anche lui in attesa della risurrezione finale, quando i corpi mortali risorgeranno a vita nuova.
Questo brano del vangelo di San Giovanni come quelli precedenti non fanno altro, in questo contesto quaresimale, a preparaci al mistero della morte e risurrezione del Signore. Sono testi propedeutici e pedagogici di formazione della mente e del cuore del credente ad accogliere il Cristo nella sua umanità e nella sua divinità.
Il bellissimo dialogo che intercorre tra Gesù e Marta di fonte alla morte del fratello Lazzaro ci fa capire quanta fede c'era in questa donna al punto tale che dice se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto. Una professione di fede nel Cristo che dona vita, oltre la stessa vita terrena, una professione di fede che afferma che egli risorgerà nell'ultimo giorno. A quel punto Gesù si presenta come colui che è la risurrezione e la vita. Per cui se uno crede in Lui, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in Lui, non morirà in eterno”. Gesù propone a Marta una via certa di soluzione al problema della morte e del dolore. E chiede a Marta: credi a quello che ti sto dicendo?. Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Marta è convinta più che mai che davvero Gesù è il Dio della vita e non della morte. Quello che accade dopo non è altro che questa conferma di una verità di fede fondamentale. Gesù riporta in vita Lazzaro suo amico e di fronte al suo sepolcro si commuove, piange, dimostrando la sua vera umanità che è sensibile al dolore, all'amicizia e ai valori più alti della vita. Tutto ciò che Gesù compie davanti al sepolcro del suo amico Lazzaro, ci fa pensare a tutto quello che succederà nel momento in cui Gesù risorgerà da morte, senza che qualcuno vada a togliere la pietra, ma sarà la forza della vita e far aprire la pietra del sepolcro di Gesù. Quindi Gesù ordina di togliere la pietra davanti al sepolcro di Lazzaro. Marta segue con attenzione tutta la scena e ricorda a Gesù che il morto manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni», quasi a volergli ricordare che ormai con c'è più nulla da fare. Ma Gesù replica a Marta: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?».
Quindi si procede secondo la volontà e la decisione del Maestro e gli inservienti tolsero la pietra. Il sepolcro è ormai senza ostruzione. A questo punto Gesù, come sempre prima di compiere un miracolo, si pone in preghiera, alza gli occhi al cielo e pronuncia queste parole: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Gesù prega perché chi gli sta vicino possa riconoscerlo per il Figlio di Dio e non per un guaritore o un mago che fa prestigi.
Conclusa la breve preghiera ed orazione Gesù gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». L'ordine dell'autore della vita sulla morte viene subito eseguito. Infatti, il morto uscì, nello stesso modo in cui era stato sepolto e cioè con i piedi e le mani legati in bende, e il viso avvolto da un sudario. Una volta fuori da sepolcro Gesù ordina di liberarlo e lasciarlo andare. Il miracolo è completato e la morte ha lasciato spazio nuovamente alla vita.
Il fatto prodigioso al quale avevano assistiti dei Giudei che erano venuti da Maria, contrariamente ad altri miracoli compiuti da Gesù ha una risposta di fede immediata in seguito a ciò che egli aveva compiuto. Come tutti i miracoli che Gesù compie anche questo ha una finalità precisa quella di suscitare la fede e la fiducia in Colui che è Figlio di Dio, il Redentore e il Salvatore dell'umanità. Lasciamoci toccare dalla luce della fede e apriamo il nostro cuore ad accogliere con generosità e totalmente il messaggio di Cristo che nel riportare alla vita il suo amico fraterno Lazzaro ci indica la meta finale della nostra esistenza terrena che è la risurrezione e la vita senza fine.

 

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